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Galleria Forti

Veronica Rodenigo

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Forte di oltre 200mila visitatori nell’ultimo anno (+25% sul 2015), Palazzo della Ragione, sede della Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, rinnova ancora una volta il proprio percorso espositivo. Dopo la direzione artistica di Luca Massimo Barbero (che sin dalla riapertura del palazzo, nell’aprile 2014, ne ha curato l’allestimento attraverso la formula di periodiche integrazioni e scambi), subentra ora Patrizia Nuzzo, ufficialmente in carica dal primo agosto.

«L’obiettivo, conferma la curatrice, è di approfondire movimenti e artisti dei primi decenni del Novecento, creando una sorta di “mostra nella mostra”, al fine di valorizzare la già ricca collezione della Galleria, rendendola più dinamica, e di delineare nuove sinergie con importanti musei italiani».

Il nuovo percorso, che da Francesco Hayez arriva sino a Vedova, ricalca il format inserendo trenta opere appartenenti a collezioni sia pubbliche (Mart di Rovereto e Musei Civici di Padova) sia private, approfondendo ambiti come il Simbolismo italiano (Grubicy de Dragon, Previati e Nomellini), la stagione di Ca’ Pesaro e il Realismo magico con opere di Antonio Donghi («Ritratto di madre e figlia», «Ritratto di donna», «Caccia alle allodole» dall’UniCredit Art Collection), Ubaldo Oppi (la «Giovane sposa», Musei Civici, Padova), Achille Funi («La donna con i pesci», Mart Rovereto e «Ragazza con frutti», Archivio Funi, Milano). Inoltre, alla «Donna che nuota sott’acqua» di Arturo Martini, della Fondazione Cariverona ed esposta sin dall’apertura, si aggiunge ora «La donna seduta» (1940).

Tra le integrazioni dalla Fondazione Domus anche la «Natura morta» di Giorgio Morandi. Il percorso termina nella Sala Orientale dove sono esposte le opere dal Dopoguerra agli anni Sessanta.

Veronica Rodenigo, 08 dicembre 2016 | © Riproduzione riservata

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La Fondazione, istituita nel 2023 a Bassano del Grappa, si pone come centro di ricerca, di formazione specialistica, ma anche di produzione di cataloghi e mostre in giro per l’Italia

Una personale dell‘artista serbo tra Venezia e Milano, frutto della collaborazione tra BUILDING Gallery e Fondazione Giorgio Cini.

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