Frieze torna a casa da Seul
Dopo la tappa coreana svoltasi a inizio settembre, Frieze in abbinata a Frieze Masters torna a Londra nell’abituale e piacevole cornice di Regent’s Park con 280 gallerie provenienti da 42 paesi

Dopo la tappa coreana svoltasi a inizio settembre, Frieze in abbinata a Frieze Masters torna a Londra dal 12 al 16 ottobre nell’abituale e piacevole cornice di Regent’s Park. È prevista la presenza di un totale di 280 gallerie provenienti da 42 paesi: 160 a Frieze e 120 a Frieze Masters. All’interno di Frieze, accanto all’area principale, trova spazio anche «Focus», sezione dedicata alle gallerie nate negli ultimi 12 anni.
Molte sono le realtà che dall’Italia si sposteranno a Londra per partecipare. A Frieze esporranno Franco Noero, Lorcan O’Neill, P420, Lia Rumma. A Frieze Maasters saranno presenti Apalazzo Gallery, Tommaso Calabrò, Cardi, Continua, Mazzoleni, Massimo Minini e Tornabuoni (nella foto, «Physichromie 489»,1969, di Carlos Cruz-Diez esposto nello stand della Galleria Continua).
Da non perdere è anche la sezione «Frieze Sculpture 2022» curata da Clare Lilley, Direttrice dello Yorkshire Sculpture Park che ha aperto il 14 settembre e rimarrà visibile fino al 13 novembre. Nel verde di Regent’s Park sono disseminate 19 sculture di artisti del calibro di Ugo Rondinone, Robert Indiana, Alijia Kwade e John Giorno. Prendendo spunto dall’apertura di Frieze le maggiori gallerie londinesi inaugureranno importanti mostre. Tra le più significative Adrian Ghenie apre da Thaddaeus Ropac l’11 ottobre e Amy Sherald inaugura da Hauser & Wirth il 12 ottobre.
È sempre più serrata la competizione tra il nucleo di fiere gestito sotto il cappello di Art Basel (inclusa Paris+ che apre la settimana successiva a Frieze) e l’universo Frieze che con la fiera che si è tenuta a Seul ha messo una importante pedina nello scacchiere asiatico. L’appuntamento di Frieze e Frieze Masters 2022 è importante per verificare se Frieze ha le capacità e l’appeal per eguagliare, e forse un giorno spodestare, Art Basel.
L’occhio sulla London Art Week 2022