Photo Elysée, il museo di Losanna interamente dedicato alla fotografia

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Photo Elysée, il museo di Losanna interamente dedicato alla fotografia

Fotografia: catalogare il passato, fermare il presente

Mentre fiere, concorsi e festival alimentano il dibattito critico, ovunque nel mondo si aprono nuovi spazi espositivi e fondazioni dedicati all’ottava arte

Chiara Massimello

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Chi si occupa di fotografia non può non aver notato come negli ultimi due o tre anni si sia concretizzato un vero interesse e una nuova energia verso l’immagine. Si aprono spazi espositivi e fondazioni, un vivace dibattito critico si alimenta, fioriscono fiere, concorsi e festival. Come diceva Alighiero Boetti: «Le cose nascono dalla necessità e dal caso».

In un patrimonio infinito di immagini scattate ogni giorno e in un’epoca che non vive più come necessaria la stampa degli scatti, musei e fondazioni si interrogano sulla tutela di una storia che rischia di scomparire. Gli anni Venti di questo secolo stanno definitivamente archiviando nella storia il secondo Novecento, e da qui l’urgenza di catalogare il passato, ma anche di fermare un presente che fugge troppo veloce senza lasciare tracce definitive.

È sorprendente rilevare il numero di istituzioni pubbliche e private legate alla fotografia che hanno aperto o stanno per aprire in tutto il mondo, la qualità dei loro programmi e l’importanza degli investimenti stanziati a breve e lungo termine.

Lo scopo di questi nuovi centri non è solamente il progetto museale, quanto la creazione di spazi in dialogo con la città che li ospita e contemporaneamente aperti a una comunità globale, attenti alla conservazione del passato e curiosi delle nuove ricerche.

In Italia, a Venezia, a fine marzo, nelle Sale del Convitto della Fondazione Giorgio Cini sull’Isola di San Giorgio Maggiore è stato inaugurato il nuovo centro Le Stanze della Fotografia, che prosegue il percorso iniziato più di dieci anni fa alla Casa dei Tre Oci. Un’iniziativa congiunta di Marsilio Arte e Fondazione Giorgio Cini, un centro di ricerca e valorizzazione della cultura delle immagini che alternerà mostre (le due inaugurali sono dedicate a Ugo Mulas e ad Alessandra Chemollo), laboratori, workshop, seminari e master.

A Torino, lo scorso maggio, Gallerie d’Italia ha inaugurato nella sede storica di Intesa Sanpaolo a Palazzo Turinetti uno spazio interamente dedicato alla fotografia e alla videoarte, pensato per indagare il presente, guardare al futuro e conservare le immagini del passato. Un luogo che ha saputo in pochi mesi costruire un dialogo con la città e il territorio.

Una nuova, vecchia conoscenza per studiosi e appassionati è il MuFoCo di Cinisello Balsamo. Lo scorso ottobre ha riaperto la sua attività espositiva dopo una lunga pausa. Con una collezione di oltre 2 milioni di opere fotografiche, la Fondazione Museo di Fotografia Contemporanea si definisce come uno spazio di partecipazione, aperto alla comunità, con esposizioni e progetti educativi, e vuole essere un punto di riferimento per la ricerca.

In Spagna è stato annunciato dal Governo e sarà presentato quest’anno il progetto del nuovo Centro Nazionale di Fotografia, che beneficerà di un finanziamento del Ministero della Cultura di quasi 5 milioni di euro. Sorgerà a Soria, in un palazzo che nel passato era sede del Banco de España. A Barcellona, invece, in tempo di Covid, la Fundación Mapfre ha aperto il suo nuovo spazio espositivo: KBr Fundación Mapfre, dove il nome KBr riprende il simbolo chimico del bromuro di potassio, un particolare sale fondamentale per lo sviluppo della fotografia analogica tradizionale, a ribadire l’importanza della fotografia come disciplina artistica e l’attenzione verso i protagonisti leggendari della sua storia.

Londra
ha inaugurato a gennaio il nuovo Centre for British Photography, dedicato interamente alla fotografia britannica. Uno spazio di 8mila metri quadrati su tre piani che nasce dal nucleo di 3mila fotografie della collezione Hyman, mentre in Svizzera, a Losanna, la scorsa estate ha riaperto le porte il Photo Elysée con un progetto imponente nel nuovo quartiere delle arti. Un’area museale flessibile di 1.400 metri quadrati progettata per mostre temporanee, ma anche uno spazio dedicato alle collezioni del museo (che comprende 1,2 milioni di negativi), una sala dedicata alla creazione digitale, il LabElysée, e due spazi didattici innovativi.

A Vienna, la Stadt Wien Kunst GmbH, cui fa capo anche la Kunsthalle municipale, ha annunciato un investimento di 2 milioni di euro per l’apertura nel 2024 di un Museo della Fotografia, che avrà sede all’interno del complesso dell’Arsenale, dove già si trova il Museo di Storia Militare. Lo spazio avrà una superficie espositiva di 750 metri quadrati.

In India, Bangalore (ufficialmente Bengaluru, capitale del Karnataka) ha aperto il Map, Museo di Arte e Fotografia, una struttura all’avanguardia nel centro della città con una collezione che comprende fotografie storiche e contemporanee. Al suo interno gallerie d’arte, un auditorium, una biblioteca, un centro di conservazione e di ricerca, mentre in Argentina,Buenos Aires, lo scorso novembre è stata inaugurata la Fondazione Larivière, uno spazio aperto alla comunità con una biblioteca specializzata, programmi educativi e di divulgazione della fotografia, nel quartiere delle arti di La Boca: una collezione di 3mila fotografie dall’Argentina e dall’America Latina con un importante nucleo di scatti dal 1940 al 1990.

In Germania,Düsseldorf, aprirà entro il 2023 il Deutsches Fotoinstitut (Dfi), il primo grande archivio centrale della Germania per la fotografia: un «luogo pubblico per il passato, il presente e il futuro della fotografia nelle sue forme analogiche, digitali e ibride», voluto nella città renana dal fotografo Andreas Gursky, tra i suoi ideatori e promotori. E infine, Fotografiska, la più grande istituzione privata a livello mondiale dedicata alla fotografia, fondata nel 2010 a Stoccolma con sedi anche a New York e Tallinn (Estonia), aprirà entro l’anno nuovi spazi a Berlino, Miami e Shanghai. La sede di Berlino, di 5.400 metri quadrati, sarà nel Kunsthaus Tacheles, edificio del 1908 nel quartiere ebraico, mentre la sede di Miami sorgerà in un ex edificio industriale del 1946 nelle vicinanze del Rubell Museum.

La fotografia sta vivendo la sua seconda giovinezza. O forse la prima tardiva celebrazione.

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Chiara Massimello, 19 maggio 2023 | © Riproduzione riservata

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