Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Rosa Barba

Image

Rosa Barba

CONTINENTE ITALIA | Rosa Barba

Artisti italiani, virtuosi non virtuali: le tecniche, i temi e le quotazioni di mercato dei nomi più votati dell'inchiesta

Redazione GdA

Leggi i suoi articoli

Rosa Barba è nata ad Agrigento nel 1972. Ha studiato all’Academy of Media Arts di Colonia e alla Rijksakademie van Beeldende Kunsten di Amsterdam; attualmente vive e lavora a Berlino.

Il suo lavoro è una continua e sottile interrogazione del cinema come soggetto, attraverso ciò che potrebbe essere inteso come "messa in scena", sia esso un personaggio, un luogo, un’idea, e che in realtà li qualifica puramente come componenti dell'opera, da inquadrare, ridisegnare, rappresentare. L'effetto finale del suo lavoro è una completa riformulazione di verità e finzione, mito e realtà, metafora e materiale. Tale disorientamento si estende in una vera e propria pratica concettuale che ridefinisce anche il rapporto tra la messa in scena e lo spettatore: dall'essere il ricevitore di un'immagine questo finisce per essere dentro all’immagine, a guardare fuori verso la sala macchine.

«Attraverso i miei film intendo esprimere l’idea che il tempo sia fatto di storie di individui e di piccole comunità, e che sia un fenomeno flessibile e malleabile. Nei miei film ci sono diverse linee temporali che corrono parallele. Utilizzo un punto di vista da osservatore esterno, senza pregiudizi. Ritengo che la realtà sia un’invenzione, generata dall’interpretazione individuale di eventi reali. I miei film giocano con l’idea che ogni scena possa avvenire nel futuro così come nel passato, in un tentativo di manifestarsi come una soluzione utopica»
(Rosa Barba in conversazione con Mirjam Varadinis e Solveig Øvstebø, in “Time as Perspective”, Hatje Cantz, Ostfildern 2013).

Numerose istituzioni le hanno dedicato mostre personali, tra cui: Secession, Vienna; Malmö Konsthall, Malmö (2017); NBK, Berlino; CACP musée d’art contemporain de Bordeaux; Schirn Kunsthalle, Francoforte (2016); MIT List Visual Arts Center, Cambridge, MA; EMPAC, Rensselaer Polytechnic Institute, Troy, US (2015); Bergen Kunsthall, Bergen (2013); Kunsthaus Zürich, Zurigo; Jeu de Paume, Parigi (2012); MART Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Rovereto (2011); Tate Modern, Londra; Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid (2010). Rosa Barba ha partecipato a diverse rassegne internazionali, tra cui tre edizioni della Biennale di Venezia (2015, 2009, 2007), la Biennale di San Paolo (2016), la Biennale di Sydney e di Berlino (2014) e la Biennale di Liverpool (2010). Nella primavera del 2016 il MoMA PS1 di New York le ha dedicato una serata speciale di proiezioni e performance.

Rosa Barba, Agrigento, 1972
Gallerie e prezzi:
• Vistamare (Pescara, Italia)

CONTINENTE ITALIA
Una mappa dell'arte italiana nel 2021
 

Rosa Barba

Redazione GdA, 15 aprile 2021 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

«Material for a Thousand Stories» è un progetto di arte partecipata ideato da Alice Visentin, curato da Antonio de Martino e promosso da APTITUDEforthearts in collaborazione con Comunità Nuova. L’artista utilizza la tecnica dell’episcopio per trasformare memorie, vissuti ed esperienze educative in immagini proiettate dal vivo. Il percorso coinvolge ospiti, educatori, famiglie e abitanti del territorio in un processo creativo condiviso

Jeffrey Deitch torna protagonista a Miami con un nuovo pop-up nel Design District. Per «That Was Then, This Is Now» (visitabile fino al 2 gennaio 2026) il gallerista sceglie una generazione emergente di artisti, molti legati alla West Coast. Il progetto, curato da American Art Projects, unisce pittura, ceramica, libri e moda, confermando il ruolo di Deitch nella definizione dell’identità culturale del quartiere

La celebre Power 100 di ArtReview mette sul podio l’artista ghanese seguito a ruota da Sheikha Al-Mayassa bint Hamadbin Khalifa Al-Thani, sorella dell’attuale emiro del Qatar e presidente dei Musei del Qatar e Sheikha Hoor Al Qasimi, presidente e direttore della Sharjah Art Foundation negli Emirati Arabi Uniti, che l'anno scorso ricopriva la prima posizione 

Dalla moda alla curatela, dall’arte contemporanea alla scena globale delle fiere, quattro personalità italiane ridefiniscono il concetto di influenza culturale nel mondo. Miuccia Prada, Vincenzo de Bellis, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo ed Eugenio Viola incarnano visione e capacità di innovare, ciascuno nel proprio campo. Le loro carriere raccontano storie di talento, determinazione e impatto internazionale, tracciando una mappa dell’Italia che guarda al futuro dell’arte e del design

CONTINENTE ITALIA | Rosa Barba | Redazione GdA

CONTINENTE ITALIA | Rosa Barba | Redazione GdA