Come evitare la censura online: una guida per gli artisti

I loro appelli sono stati ignorati dai giganti dei social media

Un'immagine promozionale dell'advocacy newyorkese Don't Delete Art
Gareth Harris |  | New York

L’advocacy (gruppo di pressione e attivisti, Ndr) newyorkese «Don't Delete Art» ha lanciato una guida volta ad aiutare gli artisti a evitare la censura online, fornendo consigli in aree come l'autocensura e il pixelaggio insieme a dettagli su «shadowbanning» (rimozione di hashtag collegati a contenuti sensibili).

L'iniziativa arriva dopo che centinaia di artisti si sono lamentati del fatto che i loro appelli ai giganti dei social media, come Facebook e Instagram, sulla rimozione delle loro opere, sono stati ignorati. «Questa nuova guida combina i consigli di personale di Facebook e Instagram, con approfondimenti di sostenitori dell'arte e artisti su come rispettare le regole vaghe, e spesso applicate in modo capriccioso, che governano ciò che è consentito sui social media in fatto di arte».

Una sezione delinea come contestualizzare l'arte non fotografica, specificando che «contestualizzare efficacemente il tuo lavoro aiuterà un algoritmo o un essere umano a vedere il tuo lavoro come accettabile secondo le linee guida, riducendo così al minimo la probabilità che i tuoi contenuti vengano censurati ingiustamente». Una sezione dettagliata sulla nudità elenca ciò che non è consentito, inclusi «genitali visibili tranne che per neonati e questioni mediche».

La nudità come forma di protesta o pubblicata per motivi educativi e medici è generalmente approvata. L'artista Savannah Spirit, co-fondatrice di «Don't Delete Art», afferma: «per la prima volta gli artisti dispongono di una guida completa per proteggere i propri account dall'essere demoliti dai social media. È essenziale perché fornisce agli artisti gli strumenti per ridurre al minimo i rischi in tal senso. Offre, insomma, agli artisti l'opportunità di mantenere il controllo sul proprio lavoro».

Don't Delete Art, lanciato lo scorso anno, si descrive come una organizzazione internazionale di artisti e mostra opere che sono state bandite o limitate online: tra gli artisti presenti Clarity Haynes e Betty Tompkins insieme a Nadine Robbins, che afferma che il suo lavoro è stato oscurato da piattaforme come Facebook, Instagram e Tumblr. Robbins spiega che il suo lavoro è stato censurato per essere contrario alle linee guida dei social media sulla nudità.

«I miei nudi sono ovviamente banditi. Anche il modo in cui ritagliavo i miei dipinti era un problema il che era ulteriormente frustrante», dichiara Robbins. «Il 95% delle volte i miei post non sono stati poi ripristinati», dice amaramente. Il fotografo Spencer Tunick, noto per i suoi vasti panorami fotografici popolati da individui nudi, è l'altro cofondatore di Don't Delete Art. In una dichiarazione afferma: «dobbiamo essere in grado di raggiungere il nostro pubblico, di lavorare secondo le attuali linee guida continuando comunque a respingere un processo di rimozione: troppi artisti faticano a navigare».

Facebook e Instagram non hanno risposto ad una richiesta di commento al momento della stesura del presente articolo.

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