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Il miliardario Arkady Rotenberg con il presidente russo Vladimir Putin © Alexei Druzhinin/Sputnik, Cremlino, File Pool Photo via AP

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Il miliardario Arkady Rotenberg con il presidente russo Vladimir Putin © Alexei Druzhinin/Sputnik, Cremlino, File Pool Photo via AP

Collezionisti russi sanzionati

Ecco alcuni dei potenti uomini russi, appassionati d’arte, colpiti dalle sanzioni Occidentali. Ma la misura, già presa in passato, potrebbe non essere efficace

In risposta all’invasione russa dell’Ucraina, il Regno Unito, gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno imposto sanzioni ad alcuni uomini e aziende russe di altissimo profilo. Lo scopo è di congelare i loro beni di proprietà straniera, comprese, molto probabilmente, alcune importanti collezioni d’arte.

Chi c’è nella lista?
Secondo un documento dell’Unione Europea pubblicato venerdì, i beni del presidente russo Vladimir Putin nell’Ue, negli Stati Uniti e nel Regno Unito sono stati congelati in seguito al riconoscimento dell’indipendenza di Donetsk e Luhansk e dell’invasione dell’Ucraina. La collezione d’arte di Putin si è arricchito nel 2015 grazie alla donazione da parte di Nina Moleva di oltre mille opere del valore complessivo stimato tra 400 milioni e 2 miliardi di dollari. All’epoca si diceva che la collezione includesse dipinti di Velazquez, Rubens e Michelangelo, anche se questo non è mai stato verificato, come non è chiaro dove queste opere siano attualmente conservate.

Boris Rotenberg, amico d’infanzia di Putin e comproprietario della più grande società di costruzioni di gasdotti in Russia, SMP Group, è tra coloro che saranno soggetti alle sanzioni britanniche, misure che in passato non lo hanno scoraggiato.

Infatti, nonostante Rotenberg e suo fratello Arkady siano stati soggetti a sanzioni da parte del governo degli Stati Uniti nel 2014, un rapporto dei Panama Papers ha rivelato che hanno continuato ad acquistare e vendere opere d’arte multimilionarie, inclusa la vendita privata di «La Poitrine» di René Magritte per 7,5 milioni di dollari, e una shopping da 6,8 milioni di dollari spesi tutti in una sola asta di arte impressionista e moderna da Sotheby’s a New York. La casa d’aste in seguito ha dichiarato che non avrebbe più avuto a che fare con persone e società citate nel rapporto dei Panama Papers.

Anche diverse banche russe stanno affrontando sanzioni. Sia gli Stati Uniti sia il Regno Unito hanno congelato asset presso VTB Bank, la seconda banca russa. Non è chiaro quanto sia vasta la collezione d’arte della banca e dove sia conservata, ma la compagnia investe molto nella cultura, per esempio nel Museo delle Belle Arti Pushkin e nel Museo statale dell’Ermitage.

Alfa Bank è anche nel mirino dall’Ue e dagli Stati Uniti, dove sono state imposte restrizioni sul debito e sulle azioni. Pyotr Aven è l’attuale presidente del consiglio di amministrazione della banca, un appassionato collezionista di arte russa, compresi i dipinti di Igor Larionov, Natalia Goncharova e Wassily Kandinsky. La sua collezione è ospitata a Mosca e nel Regno Unito, dove i giardini della sua casa nel Surrey sono popolati da sculture di Lynn Chadwick, Henry Moore e Louise Bourgeois tra gli altri.

Anche altri oligarchi e società non presenti nell’elenco potrebbero essere soggetti a sanzioni. Il parlamentare laburista Chris Bryant ha chiesto infatti che Roman Abramovich sia privato dei suoi beni, incluso il Chelsea Football Club. Il miliardario russo possiede anche una vasta collezione d’arte, che include «Benefits Supervisor Sleeping» (1995) di Lucian Freud, acquistato per 33,6 milioni nel giugno 2008, e «Triptych» (1976) di Francis Bacon, acquistato sempre nel 2008, la stessa settimana, per 86,3 milioni di dollari.

Il governo britannico lo ha nominato privatamente come persona di interesse nel 2019, ma Abramovich ha contestato con veemenza i rapporti che suggeriscono la sua presunta vicinanza a Putin. Sabato, Abramovich ha rilasciato una dichiarazione in cui affermava che avrebbe consegnato la «gestione e cura» del Chelsea alla Fondazione di beneficenza, anche se i suoi amministratori devono ancora approvare la mossa.

Il magnate dell’energia Lukoil è un altro potenziale bersaglio delle sanzioni europee, data l’importanza della compagnia petrolifera per l’economia russa. L’azienda è già soggetta ad alcune sanzioni statunitensi. Vagit Alekperov, presidente e amministratore delegato di Lukoil, è un appassionato collezionista di monete e ha aperto un museo di numismatica a Mosca nel 2015.

Se le sanzioni in passato si sono rivelate incostanti o inefficaci, sarà forse più incisiva l’espulsione di banche russe selezionate da Swift (la Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication), il principale sistema utilizzato per i pagamenti transfrontalieri. I collezionisti potrebbero non essere immediatamente interessati da queste misure, sebbene sia probabile che qualsiasi tentativo di acquistare o vendere arte a livello internazionale venga ostacolato. Le transazioni offshore, tuttavia, saranno più difficili da monitorare.

Crisi russo-ucraina 2022

Il miliardario Arkady Rotenberg con il presidente russo Vladimir Putin © Alexei Druzhinin/Sputnik, Cremlino, File Pool Photo via AP

Anny Shaw, 28 febbraio 2022 | © Riproduzione riservata

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Collezionisti russi sanzionati | Anny Shaw

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