Carlo Orsi alla guida degli Amici di Brera

L’associazione diventa onlus e progetta restauri, coinvolgendo banche e privati

L'antiquario Carlo Orsi, nuovo presidente degli Amici di Brera
Ada Masoero |  | MILANO

È Carlo Orsi il nuovo presidente degli Amici di Brera. Succede ad Aldo Bassetti, che ha guidato l'associazione dal 2007 a oggi, e che diventa presidente onorario. Grande gallerista milanese, fondatore nel 1986 della galleria che porta il suo nome (e «figlio d’arte», dell’altrettanto autorevole antiquario Alessandro Orsi), Carlo Orsi è impegnato da tempo negli organismi di categoria: nel biennio 2016-17 è stato presidente dell’Associazione Antiquari d’Italia ed è membro dell’Associazione Antiquari Milanesi e della Cinoa. E, grazie al suo lavoro, è in contatto con i maggiori musei internazionali.

Possiede dunque tutti gli strumenti necessari per realizzare gli obiettivi che si pone. «Raccolgo un’eredità impegnativa da Aldo Bassetti, che ha raccolto grandi capitali e che ha anche lasciato in dono alla Pinacoteca il ritratto del Cancelliere teresiano Kaunitz, uno dei “fondatori” di Brera, e le “Ventitré fantasie” dipinte da Mario Mafai negli anni della guerra. Ho però accettato con entusiasmo il ruolo perché credo fermamente negli Amici come veicolo culturale e come supporto fondamentale per Brera. Vorrei coadiuvare il direttore James Bradburne con una presenza ancora più attiva e anche con un rinnovamento fra gli Amici, tanto più necessario oggi, che il mondo è tanto cambiato. A questo scopo, ho trasformato l’associazione in una onlus, non solo perché è una realtà non profit ma perché in tal modo si possono assicurare vantaggi fiscali a chi vi partecipa, come del resto accade in tutto il mondo». 

Fra gli obiettivi immediati c’è il restauro delle sculture di quell’autentico museo che è il Cortile d’onore: dopo il Napoleone canoviano, restaurato grazie a Bank of America, e le due grandi statue pulite grazie a Pirelli, sarà la volta delle altre sculture, tra le quali il monumento a Tommaso Grossi di Vincenzo Vela, quelli a Luigi Cagnola e Gabrio Piola e a due «giganti» della storia di Brera come Cesare Beccaria e Giuseppe Parini, cui si aggiungerà la trentina di monumenti del loggiato al primo piano «che, commenta, insieme costituiscono un vero pantheon dei milanesi illustri».

Intanto, sta per avviarsi il restauro (reso possibile dalla Fondazione Andreotti Brusone con l’associazione, accompagnato da un libro dossier) della pala cinquecentesca della «Disputa sull’Immacolata Concezione» di Girolamo Genga (sala XXVII), già elemento centrale del grandioso polittico dell’altar  maggiore di Sant’Antonio a Cesena.

Oltre ai restauri, gli Amici hanno storicamente rivestito un ruolo importante nell’acquisizione di nuove opere (basti pensare alla «Cena in Emmaus» di Caravaggio, da loro donata nel 1939 alla Pinacoteca): «Spero che quest’attività possa riprendere, prosegue Orsi, e che Milano possa di nuovo concorrere come fece in passato, sebbene il 2020 sia stato un anno disastroso. Ma Brera è un “brand” solido e ricco di potenzialità, che vorrei poter incrementare da un lato coinvolgendo banche e altre realtà, dall’altro avvalendomi dei molti rapporti che ho nel mondo con importanti istituzioni culturali. Perché Brera è un patrimonio non solo milanese ma mondiale».

Per realizzare tali progetti, Carlo Orsi intende potenziare la comunicazione e le attività online, grazie anche a un’app in preparazione, che permetterà ai soci di usufruire dal proprio cellulare dei contenuti culturali multimediali realizzati dagli Amici di Brera, fra i quali, a breve, i podcast, curati da Ottavia Casagrande e Leonardo Piccinini, dedicati a quattro figure centrali nella vicenda di Brera come Giuseppe Bossi, Francesco Hayez, Fernanda Wittgens e Vanessa Beecroft (che all’Accademia di Brera si è formata).

Come sempre, ci saranno poi contenuti specifici dedicati a categorie fragili, come il progetto «Per la mente con il colore» (con Pinacoteca di Brera e Itaca Club, centro per lo sviluppo dell’autonomia socio-lavorativa di persone con una storia di disagio psichico), teso a formare guide dedicate specialmente a questo pubblico e, dal 2021 (con Aldieri for Children Onlus), la nuova offerta per bambini e adolescenti in cura presso l’Istituto dei Tumori di Milano.

«Per fare questo serve però l’aiuto di tutti. Supportateci!» invita il neopresidente. Che apre anche uno spiraglio su Palazzo Citterio, ipotizzando come possibile data dell’apertura la fine del 2021: «È una speranza che ci vede tutti uniti e noi Amici faremo tutto il possibile perché si realizzi».

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