Milano. Dopo l’inaugurazione di Palazzo Citterio, al centro di una saga quarantennale, un’altra tormentata questione risalente agli stessi anni, anch’essa mille volte rinviata, ripartita e bloccata, trova una soluzione: il 3 maggio, Comune di Milano e Accademia di Belle Arti di Brera, con FS Sistemi Urbani hanno siglato, a pochi mesi dalla firma della Lettera d’intenti, la convenzione per l’utilizzo dell’ex scalo ferroviario Farini.
E lo stesso giorno è stato firmato anche l’accordo di collaborazione in «attività di sviluppo, ricerca, innovazione e formazione» con il Politecnico di Milano, il cui primo passo sarà la progettazione degli spazi dell’Ex Scalo Farini.
Dopo le numerose sedi scartate per motivi diversi (dall’area Bicocca alle Ex caserme di via Mascheroni, al Convitto Calchi Taeggi, per citarne solo alcune), le prime fra le attività didattiche dell’Accademia di Brera destinate a lasciare la sede storica si sposteranno già dal prossimo anno accademico nell’Ex Scalo Farini, dopo che gli spazi (15mila metri quadrati già disponibili, e altri 15mila a completamento) saranno stati riprogettati: quello che era uno scalo ferroviario dismesso diventerà così lo «Scalo Farini Accademia».
Il merito va alla stretta collaborazione intessuta tra tutte le parti coinvolte: la presidente dell’Accademia Livia Pomodoro, l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran, il presidente di FS Sistemi Urbani Carlo De Vito per la nuova sede e, per l’accordo scientifico, e il rettore del Politecnico Ferruccio Resta.
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