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La Fondation Beyeler ha scelto lo studio Peter Zumthor & Partner per realizzare l’estensione della sua sede. A Peter Zumthor (Basilea, 1943, vincitore del Pritzker Prize, del Praemium Imperiale e di altri importanti riconoscimenti internazionali) va dunque il compito temibile di mettersi a confronto con uno dei più riusciti edifici museali del mondo, la premiatissima sede della fondazione progettata da Renzo Piano e inaugurata nel 1997 nel sobborgo residenziale di Riehen, nello splendido Berowerpark.Il nuovo edificio, di cui sarà diffuso solo a novembre il progetto definitivo, sorgerà nell’area dell’Iselin-Weber Park, contigua al parco che circonda il museo, acquisita a questo scopo.
A Zumthor (il cui studio è basato nel Cantone dei Grigioni), si devono altri edifici museali, dal Kunsthaus di Bregenz al Kolumba Kunstmuseum di Colonia, oltre al Lacma di Los Angeles, cui sta lavorando, ma i suoi lavori più noti al grande pubblico sono forse le suggestive Therme Vals, completate nel 1996, e il padiglione svizzero dell’Expo di Hannover del 2000. Tuttavia, per lui che è cresciuto «sotto il cielo di Basilea», e per il quale la città e i dintorni sono stati «i paesaggi della giovinezza», poter lavorare nel suo luogo d’origine, e per di più a un edificio di tale prestigio, «è qualcosa che scalda il cuore».
Conosciuto per i suoi edifici al tempo stesso «forti» e iconici e rispettosi dell’ambiente circostante, Zumthor è solito far dialogare forme e materiali con le specificità fisiche e storiche dei siti in cui interviene, ed è proprio per tale ragione che la giuria (formata da Hansjörg Wyss, Boston, presidente del Board of Trustees, Beyeler-Stiftung; Wiel Arets, Amsterdam, architetto; Roger Diener, Basilea, architetto; Rolf Fehlbaum, Basilea, presidente emerito Vitra; Sam Keller, direttore Fondazione Beyeler; Jean Nouvel, Parigi, architetto; Annabelle Selldorf, New York, architetto), come ha dichiarato Sam Keller, gli ha riconosciuto «la sensibilità e l’esperienza necessarie per creare un edificio di assoluta qualità in questo luogo così speciale».
L’intero progetto dell’estensione (acquisizione del terreno e degli edifici esistenti, finanziamento del nuovo edificio e costi operativi e di manutenzione dei primi dieci anni) è stato finanziato privatamente: degli 80 milioni di franchi svizzeri previsti (circa 73 milioni di euro), 50 sono già assicurati, grazie alla generosità di molti, fra i quali Wyss Foundation e Daros Collection, della famiglia di Stephan Schmidheiny.
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