Una veduta del nuovo Photography Centre al V&A South Kensington. Cortesia del Victoria and Albert Museum, Londra

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Una veduta del nuovo Photography Centre al V&A South Kensington. Cortesia del Victoria and Albert Museum, Londra

Apre il nuovo Photography Centre al V&A

Mentre le sette gallerie esplorano il mondo della fotografia, dagli albori ad oggi, è in preparazione una mostra che coinvolge Sir Elton John e consorte

Monica Trigona

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La seconda e ultima fase di ampliamento del Photography Centre al V&A South Kensington, sito nell’area nord-est del complesso, si è conclusa. Da giovedì 25 maggio si potranno visitare i rinnovati spazi che accolgono una delle più vaste e varie collezioni fotografiche permanenti al mondo arricchita ulteriormente, nel 2017, dalla raccolta proveniente dalla Royal Photographic Society (RPS).

La più grande realtà nel Regno Unito dedicata alla fotografia comprende adesso ben sette gallerie che consentono ai visitatori di sperimentare questo linguaggio artistico attraverso nuovi approcci e nuove aree tematiche.

Il centro, che trae le sue origini a partire dalla fondazione del Victoria and Albert Museum, primo museo al mondo a collezionare vari tipi di scatti sin dalla sua nascita nel 1852, ha avuto il suo primo ampliamento ben cinque anni fa quando lo spazio della galleria permanente era stato raddoppiando.

Alle tre gallerie inaugurate nel 2018 ora se ne sono aggiunte altre quattro. Duncan Forbes, Head of Photography del V&A South Kensington motiva così la strada intrapresa: «L’ulteriore espansione è dettata dal desiderio di esporre la maggior parte possibile della nostra collezione permanente, gratuitamente per il pubblico, e di mettere in risalto il rapporto tra il passato e il presente. Le nuove gallerie sottolineano quindi in particolare il rapporto tra la fotografia e il libro, il ruolo del digitale nella creazione di immagini oggi e l’importanza della fotografia contemporanea, intesa a livello internazionale. Tuttavia, un punto dinamico del centro è il rapporto tra passato e presente. Siamo fortunati: abbiamo una straordinaria collezione storica di circa 800mila pezzi; possiamo creare molte sinergie e formulare nuove storie della fotografia».
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Due delle sale sono dedicate alla fotografia contemporanea, alle nuove acquisizioni e commissioni del museo, con esposizioni a rotazione, una è riservata alla fotografia e al libro e una galleria interattiva, «Inside the Camera», alla storia e all’utilizzo della macchina fotografica. Le tre gallerie già esistenti sono adibite invece a esposizioni temporanee della collezione e ai media digitali.

Le mostre inaugurali comprenderanno acquisizioni recenti, esposte al museo per la prima volta, tra cui opere di Liz Johnson Artur, Sammy Baloji, Vera Lutter, Paul Mpagi Sepuya, Tarrah Krajnak e Vasantha Yogananthan e una monumentale scultura fotografica di Noémie Goudal.

«Collezioniamo a livello internazionale, spiega Forbes, e siamo molto attenti al dialogo con la collezione storica. Per il nostro pubblico è emozionante vedere le opere più recenti, è importante per gli artisti essere in mostra e attrarre i mecenati che desiderano sostenere questo aspetto delle attività del museo».

Il Photography Centre al V&A South Kensington accoglierà i visitatori con due esposizioni: «Energy: Sparks from the Collection», che tocca la tematica energetica, con scatti dal 1840 a oggi, e «How Not to Photograph a Bulldog», percorso in cui spiccano manuali di fotografia canina della Royal Photographic Society Library.
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A proposito di mostre temporanee invece un’anticipazione arriva ancora dallo studioso, ex direttore del Fotomuseum Winterthur, in Svizzera, e senior curator di fotografia alle National Galleries of Scotland di Edimburgo: «la nostra prossima grande mostra fotografica temporanea aprirà nel maggio 2024 e presenterà le fotografie della collezione di Sir Elton John e David Furnish. Stiamo lavorando intensamente con Elton e David per metterla in piedi. Sono entrambi collezionisti di grande ispirazione e si preannuncia una presentazione spettacolare al V&A: tenetela d’occhio!»

Oltre ai percorsi espositivi, il centro vuole offrire sempre più attenzione alla ricerca e allo sviluppo di iniziative che promuovano la parità in tutte le sue forme. Il Parasol Foundation Women in Photography Project, istituito nel 2021, si propone di sostenere le donne che operano in quest’ambito con un programma curatoriale dedicato. Inoltre, con il supporto della Manitou Foundation, acquisisce nuove opere attraverso un programma di commissioni (è il caso dei lavori di Gauri Gill e Jake Elwes esposti nelle mostre inaugurali).

Infine, la formazione è altro nodo focale del centro che gode del sostegno da parte della Bern Schwartz Family Foundation: oltre ad aver tanto contribuito all’ampiamento degli spazi, la fondazione ha permesso di istituire una serie di borse di studio biennali sulla fotografia per curatori ad inizio carriera fino al 2028.

«Untitled #1» dalla serie «Speak the Wind» (2020) di Hoda Afshar. © Hoda Afshar

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Monica Trigona, 24 maggio 2023 | © Riproduzione riservata

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