Image
Image

Applausi per Merz

Image

Jenny Dogliani

Leggi i suoi articoli

La relazione tra lo scorrere tempo, la memoria, la percezione del singolo istante e le molteplici possibilità del destino collettivo e individuale sono la base della poetica di Christian Boltanski, l’artista francese nato nel 1944 cui la Fondazione Merz dedica dal 3 novembre al 31 gennaio la personale «Dopo», curata da Claudia Gioia. Ad accogliere il visitatore al primo piano del museo sono 200 grandi fotografie stampate su tessuto e appese al soffitto, ritraenti volti, sguardi e attimi di vita quotidiana. Tali immagini, provenienti dall’archivio di Boltanski, ondeggiano mosse dalle correnti d’aria e dal passaggio dei visitatori, trasformando lo spazio in un mondo parallelo in cui non esistono il prima e il dopo, la relazione di causa ed effetto, ma soltanto una casuale simultaneità degli eventi. La percezione lineare del tempo torna invece in «Entre Temps», un lavoro in cui si susseguono immagini nelle quali il volto dell’artista è prima giovane, poi adulto e infine si dissolve in un’ombra, una traccia che scompare nella dimensione del sogno e del ricordo. L’installazione successiva è composta di oggetti le cui ombre filiformi sono proiettate sulla parete dando luogo a un buio labirinto onirico che lo spettatore è invitato ad attraversare come un sonnambulo, bruscamente risvegliato dal video «Clapping hands», dove un rumoroso applauso omaggia l’opera di Mario Merz. Nel piano sotterraneo della Fondazione sono invece impilati scatoloni ricoperti di cellophane, su cui deboli luci scrivono la parola «dopo». È come una cantina, un deposito segreto nel quale Boltanski custodisce tutto ciò che resta delle esperienze, dei sogni e delle paure di ciascun membro dell’umanità. È una raffigurazione dell’inconscio personale e collettivo, ma è anche il limite dell’umana conoscenza. 

Jenny Dogliani, 27 ottobre 2015 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Un grande e innovativo progetto di segnaletica interattiva divulga e valorizza ulteriormente il patrimonio e la storia dell’antico borgo incastonato nel cuore della ValSeriana. Approfondimenti, informazioni e curiosità raccontati attraverso testi, immagini, audio e videoguide e virtual-tour in un progetto modello per i territori lombardi proiettati verso Milano-Cortina 2026

Quindici formelle realizzate ad affresco su supporti in terracotta con spolveri ottenuti da matrici ricavate da pagine di libri mangiate da tarli e pesciolini d'argento. «Accanto», il nuovo lavoro dell’artista senese entra nelle collezioni del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe nel museo di Santa Croce sull’Arno. A presentarlo una tavola rotonda per riflettere sulla grafica contemporanea e l’utilizzo di materiali della tradizione storico artistica

189 gallerie, straniere per la maggior parte, provenienti da 34 Paesi e quattro continenti. 37 prime partecipazioni e 66 progetti monografici, dislocati nelle consuete sezioni. E anche 11 premi, uno al suo debutto. Ecco i primi numeri della 31ma Artissima, la terza diretta da Luigi Fassi, presentata oggi all’NH Collection Hotel Piazza Carlina a Torino. Una fiera sofisticata, capace di fare ricerca, di approfondire e di scommettere su singole pratiche artistiche e su scenari emergenti per coniugare, attraverso il contenuto, cultura e mercato

Nell’Heydar Aliyev Center, progettato nel 2012 a Baku, in Azerbaijan, da Zaha Hadid per trasformare il Paese in un punto di riferimento per la grande arte contemporanea internazionale, la prima mostra dedicata a uno scultore italiano, con 39 opere delle quali 19 inedite e site specific

Applausi per Merz | Jenny Dogliani

Applausi per Merz | Jenny Dogliani