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Olga Scotto di Vettimo
Leggi i suoi articoliNapoli. Lo scorso 15 marzo la Dda di Napoli ha emesso 69 misure cautelari nell’ambito dell’operazione «The Queen», che ha coinvolto funzionari pubblici, docenti universitari, imprenditori, esponenti della politica in Campania per corruzione e turbativa d’asta.
Al centro dell’indagine 18 appalti pubblici del triennio 2013-15. Il sistema, che farebbe capo allo studio dell’ingegnere Guglielmo La Regina, prevedeva l’attribuzione degli appalti a ditte vicine ai clan camorristici Schiavone e Zagaria in cambio di denaro o di sostegno elettorale.
Secondo le indagini i finanziamenti sarebbero stati assicurati dal consigliere regionale Pasquale Sommese, all’epoca assessore regionale al Turismo e Beni culturali nella Giunta regionale guidata da Stefano Caldoro (Forza Italia, 2010-15), che avrebbe «orientato» cinque bandi regionali, ottenendo, per il solo restauro della torre civica di Cerreto Sannita, 50mila euro. Ben 11 dei 18 appalti fanno riferimento a luoghi della cultura, a parchi, a monumenti e a musei. Tra questi i bandi per la valorizzazione del Parco archeologico della Gaiola e della Villa di Pollione, la realizzazione del Museo archeologico dell’area flegrea nella Mostra d’Oltremare di Napoli e il restauro di Villa Bruno a San Giorgio a Cremano; il progetto e la realizzazione di lavori al Parco delle Arti di Casoria (Napoli); la progettazione e la realizzazione del nuovo Museo archeologico di Alife (Caserta); i lavori a Le Porte dei Parchi per i Comuni di Francolise, Alife, Rocca d’Evandro e Calvi Risorta, tutti nel Casertano; il consolidamento e messa in sicurezza della facciata nord-ovest e dei locali interni del Castello medievale di Riardo (Ce); il progetto la «Terra delle acque», rete di itinerari tra storia e natura, mostra evento del Comune di Riardo (Ce); la progettazione e l’esecuzione dei lavori di completamento del restauro di Villa Bruno; il restauro della torre civica medievale di Cerreto Sannita (Benevento) con riqualificazione dell’area circostante da adibire a parco archeologico all’aperto; i lavori per l’Adisu dell’Università Vanvitelli di Caserta; l’impianto di cremazione al cimitero di Pompei.
Ai domiciliari, tra gli altri, Adele Campanelli (storico dirigente del Mibact e neodirettrice del Parco archeologico dei Campi Flegrei), che, in cambio di favori, avrebbe fornito pareri favorevoli; Salvatore Visone (ex presidente dell’Ordine degli architetti di Napoli), Andrea Rea e Paolo Stabile (ex presidente della Mostra d’Oltremare); l’avvocato Daniele Marrama (presidente della Fondazione Banco Napoli), che per il restauro dei castelli medievali di Francolise ha svolto il ruolo di responsabile unico del procedimento pur sapendo, secondo il gip, che l’appalto era truccato.

Al centro delle indagini anche il bando per la valorizzazione del Parco archeologico della Gaiola e Villa del Pollione (Napoli)
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