Apollo e Dioniso tra luce e ombra

Una veduta dell'allestimento della mostra di Fabrizio Corneli allo Spazio Borgogno
Anna Maria Farinato |

Milano. Nel gioco del vedere proposto da Fabrizio Corneli, il doppio, la coppia è un carattere che ricorre da sempre. Corpi illuminati e illuminanti, teatro delle ombre e ribalta della luce. È la luce che crea l’opera ma è l’ombra che fa apparire le sue figure tratte da un immaginario che spazia dall’antica Grecia alla contemporaneità.
Dopo molti anni Corneli torna a esporre a Milano, allo Spazio Borgogno con una mostra, a cura di Marco Bazzini, allestita dal 6 dicembre (inaugurazione questa sera) al 5 gennaio.
La grande aula dell’architettura industriale che caratterizza lo spazio espositivo milanese riunisce quindici opere di periodi e serie differenti. E nel titolo della mostra, «Monadi e Menadi», ricorrono, ancora una volta una coppia e  una complementarietà. Le Monadi sono i primi elementi matematici dell’universo, le idee per Platone. Forse rappresentano il lato più apollineo, più
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