Anna Maria Maiolino e Ana Mendieta da Raffaella Cortese

Foto, sculture e video della brasiliana e soli lavori filmici della cubana

«Untitled» (2015) di Anna Maria Maiolino. Cortesia dell’artista e della Galleria Raffaella Cortese, Milano
Ada Masoero |  | Milano

Dopo la grande mostra della scorsa primavera al Pac (ora in corso alla Whitechapel Gallery di Londra, fino al 12 gennaio), Anna Maria Maiolino torna da Raffaella Cortese con la personale «Aqui e Agora» («Qui e ora», dal 3 dicembre all’8 febbraio).

Con le sue fotografie, le sculture, i video, l’artista, nata in Italia nel 1942 ma presto trasferita in Brasile, occupa due dei tre spazi della galleria: in via Stradella 7 il filo conduttore è la bipolarità, tra bianco e nero, politico ed estetico, vecchi e nuovi lavori.

Sulle pareti si confrontano così due gruppi d’immagini fotografiche in bianco e nero del ciclo «Fotopoemação (Photo-poem-action)»: il primo («Aos Poucos (Little by Little)», 1976), è un documento dell’opposizione dell’artista alla dittatura militare brasiliana degli anni ’70 e ’80, mentre quello del 2018, «Corpo/Paisagem (Body/Landscape)», è frutto della svolta che,
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