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Anche Napoleone nel fondo Canova online

A Bassano 6.658 documenti scansionati, metadatati e pubblicati nell’archivio digitale, tra lettere autografe o ricevute, manoscritti come quaderni e appunti di viaggio

Veronica Rodenigo

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Il fondo manoscritti di Antonio Canova della Biblioteca Civica di Bassano è da giugno liberamente consultabile online su archiviocanova.medialibrary.it. ma il lancio ufficiale dell’intera operazione è avvenuto ieri nell’ambito del più vasto programma celebrativo per i 200 anni dalla morte dello scultore.
In tutto 6.658 documenti tra lettere autografe o ricevute, manoscritti come quaderni e appunti di viaggio, diplomi, conversazioni tra cui quella con lo stesso Napoleone Bonaparte (per il quale, com’è risaputo, Canova lavorò), libri dei conti e persino il «Libretto di esercizi di lingua inglese» (1792) dove l’artista annotava regole grammaticali non senza prove di penna e schizzi preparatori liberamente tracciati (come quello per il monumento a Maria Cristina d’Austria). Un mondo affascinante, parte di un lascito composito.

«Morto Canova nel 1822
, specifica Stefano Pagliantini, direttore della Biblioteca Civica, si poneva il problema di trasportare dal suo studio romano tutto il materiale che lì si trovava: bozzetti, modelli, calchi. Giovanbattista Canova Sartori, fratellastro dell’artista, decide di trasferire tutto a Possagno, nella Gipsoteca che farà ultimare del 1836. Un corpus più fragile come epistolario, disegni, i volumi della biblioteca personale del Canova, Sartori decise di donarlo al museo di Bassano, sorto nel 1840, uno dei primi musei civici del Veneto».

«L’istituzione
, precisa Barbara Guidi, direttrice dei Musei Civici, nacque quindi come organismo composto da tre teste: il museo, appunto, la biblioteca e l’archivio. Tre fondi distinti per natura e tipologia che traggono però forza dall’interazione dei vari ambiti». Oggi tutto il fondo canoviano relativo al patrimonio della biblioteca risulta quindi scansionato, metadatato e pubblicato nell’archivio digitale. Un’operazione durata circa un anno dal layout chiaro e intuitivo, suddiviso nelle varie sezioni di cui si compone il fondo e interrogabile per ente, destinatario, data oppure attraverso una ricerca libera.

Obiettivo: «valorizzare e rendere accessibile il più possibile questo patrimonio, molto conosciuto e molto studiato, a un pubblico differenziato: dai curiosi agli studiosi con il vantaggio di potervi accedere da casa propria, specifica sempre Pagliantini. Altro aspetto importante è la necessità conservativa, di limitare cioè la consultazione diretta dei documenti originali. Una peculiarità della consultazione online: ci siamo divertiti a raccogliere in un’apposita sezione tutti i disegni a latere degli scritti così come ci è sembrato importante strutturare una sezione che raccontasse il rapporto controverso con Napoleone». Tre manoscritti registrano le conversazioni tra Canova, Napoleone e l’imperatrice Maria Luisa avvenute a Fontainebleau il 13 e 29 ottobre, il 4 e 5 novembre 1810. «Quello che vorremmo fare come step ulteriore, conclude Pagliantini, è aggiungere per alcuni testi le trascrizioni, per aiutare a decifrare passaggi in cui la grafia risulti complessa».

«Canova è stato un uomo dalla personalità inafferrabile, si mostrava estremamente umile,
aggiunge Barbara Guidi. Dicevano che fosse “un uomo senza lettere” e in realtà si tratta di un personaggio straordinario, dotato di un’intelligenza e di una sensibilità rare». Il museo ne conserva un ulteriore fondo di quasi 2mila disegni originali, la sua produzione pittorica di monocromi accanto a sculture e bozzetti preparatori. «A questo progetto di digitalizzazione manca la messa in rete di un catalogo del patrimonio dell’intero museo, con collezioni che spaziano dall’archeologia all’arte contemporanea: in tutto oltre 250mila oggetti e opere». Con quali tempistiche? «Dipenderà dal reperimento di ulteriori fondi a parte quelli messi a disposizione dall’Amministrazione comunale, ma confido anche in fondi ministeriali. Si tratterà di un percorso pluriennale… Mi piacerebbe presentarlo per singoli stralci, provando magari ogni anno a rendere fruibile una raccolta. Conto che una buona parte del nostro fondo canoviano l’anno prossimo possa essere già presentata».

Prossime tappe: la mostra «Canova Ebe» (in calendario dal 4 dicembre) e la grande esposizione «Canova e l’Europa», in programma per il 2022.

Veronica Rodenigo, 10 novembre 2021 | © Riproduzione riservata

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