Ambrogio Lorenzetti senza Monte dei Paschi

Laura Lombardi |  | Siena

Ai piedi della «Maestà» di Ambrogio Lorenzetti per San Galgano a Montesiepi, Eva appare distesa, avvolta nella pelle di capra, simbolo di lussuria, e nella mano non regge la mela, ma un fico: un’iconografia davvero originale, e non certo l’unica nel repertorio di un pittore grandissimo, Ambrogio Lorenzetti (documentato dal 1319 al 1348), noto soprattutto per il famoso affresco del «Buongoverno» nel Palazzo Pubblico di Siena, ma in fondo poco studiato, visto che l’ultima monografia risale ormai a vari decenni fa. Per questo la mostra prevista per il 2017 intende rendere giustizia al suo valore, presentando un contesto assai ampio della sua produzione, che annovera opere di grande potenza,  con invenzioni originali e brillanti cromatismi, in tavole quali la bellissima «Maestà» nel Museo di Massa Marittima.

Curata da Alessandro Bagnoli, Roberto Bartalini e Max Seidel, l’esposizione vuol fieramente
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