Alla Permanente tocca ad Amart

Alla rassegna antiquaria partecipano 65 espositori italiani attivi anche all’estero

Il vernissage della fiera Amart
Ada Masoero |  | Milano

Dall’8 al 12 maggio il Museo della Permanente si trasforma in un vero scrigno di tesori: ospita, infatti, la seconda edizione di Amart, la mostra promossa dall’Associazione Antiquari Milanesi, capitanata da Domenico Piva che, dopo alcuni anni d’interruzione, dal 2018 ha riportato in vita una tradizione apprezzata da collezionisti e appassionati per la qualità delle proposte, la cura negli allestimenti e il numero contenuto (e selezionato) di espositori.

Quest’anno sono 65, tutti italiani, alcuni con importanti sedi (solo o anche) all’estero, che nei loro stand offrono una scelta molto variata di opere e oggetti d’arte, all’insegna del coinvolgimento delle nuove generazioni nel gusto e nella cultura dell’antiquariato.

A dominare numericamente è la pittura dal XV al XVIII secolo, a partire da quella su tavola, dalla tempera con la «Madonna con il Bambino e santi» di Francesco d’Antonio, XV
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© Riproduzione riservata «Composizione con zucche e  brocca verde» di Oscar Ghiglia, 1909 ca, opera proposta da Società Belle Arti
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