Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image
Image

Alchimia in canoa

Stefano Luppi

Leggi i suoi articoli

Gilberto Zorio (1944) è protagonista fino al 28 febbraio di una personale intitolata «Le opere oscillano e fluidificano da un secolo al successivo» presso la galleria De’ Foscherari, che ha riunito alcuni lavori storici dell’artista piemontese insieme alla produzione dell’ultimo anno. Ne nasce un utile confronto tra passato e presente.

«La mostra, spiega Zorio, è articolata anche sui rapporti angolari tra le opere; un desiderio che mi accompagna da decenni è di unire i tempi, i contrasti, gli appoggi». L’opera «Letto», del 1966, chiarisce subito la fascinazione esercitata sull’autore dai  processi chimici e alchemici, con le modifiche e i contrasti che derivano dall’uso di dispositivi elettrici e luci (le opere si vedono anche al buio).

Il percorso continua con «Per purificare le parole» (1980) nella quale tre giavellotti sollevano un’ampolla di pyrex con alcool. I lavori del 2016 sono tre: «Marrano con treccia», «Canoa aggettante» e «Stella calibrata». Anche in questi casi l’artista, utilizzando oggetti simbolici a lui cari come la canoa e il giavellotto, fornisce un utile vademecum di forme archetipiche nel percorso dell’essere umano e del suo rapporto con le energie dell’universo.

Stefano Luppi, 05 febbraio 2017 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Nella città della Ghirlandina, promossa anche da un flusso turistico in aumento, fervono i cantieri per trasformare edifici storici in sedi culturali: in testa la sconfinata Fondazione Ago, ex ospedale del ’700 i cui lavori dovrebbero concludersi nel 2029. Quel che sembra mancare, però, è una «classe dirigente culturale», in grado di fornire coerenza e consistenza scientifica alle proposte, in rapporto anche all’importante tradizione modenese

 

Dopo aver guidato l’istituzione per oltre vent'anni e aver coordinato il sito Unesco «Cattedrale, Ghirlandina e Piazza Grande» verrà sostituita da un dirigente regionale 

Il fotografo milanese si racconta in occasione di una mostra in corso a Modena: «Ho un po’ di ossessioni, temi che mi trascino dai tempi della scuola: Prima e Seconda guerra mondiale, scritte, macchie sui muri, case con forme particolari, costumi e persone, come suore, preti, carabinieri, clown, giocolieri. M’interessa anche chi inciampa, ex voto, diari e pure chi si macchia con il sugo»

A Ravenna la manifestazione si articola in varie sedi: il MAR, la Biblioteca Classense, l’Accademia Statale di Belle Arti, gli Antichi Chiostri Francescani ecc.

Alchimia in canoa | Stefano Luppi

Alchimia in canoa | Stefano Luppi