Al Metropolitan gli splendori del Sahel

Un mosaico di antiche e influenti realtà

L'entrata del Metropolitan Museum a New York. Foto da Wikipedia | © Arad | CC BY SA 3.0
Elena Franzoia |

New York. Come un grande mare, a partire dal primo millennio dopo Cristo il deserto del Sahara ha visto la nascita lungo i suoi bordi di leggendarie civiltà e vasti imperi. Focalizzata sulle terre che si affacciano sui margini meridionali del deserto, corrispondenti agli attuali stati del Senegal, Mali, Mauritania e Niger, la mostra «Sahel: arte e imperi sulle sponde del Sahara» (dal 30 gennaio al 10 maggio) studia per la prima volta questo mosaico di antiche e influenti realtà, connesse da una ramificata rete commerciale alla scala regionale e internazionale di cui reca testimonianza la preziosa mappa in pergamena realizzata nel 1413 dal cartografo maiorchino Mecia de Viladestes, attualmente conservata alla Bibliothèque Nationale de France di Parigi.

Con la cura di Alisa LaGamma e Ceil e Michael E. Pulitzer e la collaborazione di Yaëlle Biro, gli imperi di Ghana (300–1200), Mali (1230-1600), Songhay
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

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