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«Natura morta di conchiglie e ostriche su una spiaggia» (1650-60 ca) del napoletano Paolo Porpora, una delle opere portate a Modenantiquaria da Miriam Di Penta Fine Arts (Roma)

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«Natura morta di conchiglie e ostriche su una spiaggia» (1650-60 ca) del napoletano Paolo Porpora, una delle opere portate a Modenantiquaria da Miriam Di Penta Fine Arts (Roma)

A Modenantiquaria la pittura al centro

Alla XXXIII edizione della rassegna emiliana si affiancano i saloni collaterali Petra ed Excelsior

Stefano Luppi

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Giunta alla XXXIII edizione, Modenantiquaria è uno degli appuntamenti più longevi, qualificati e visitati (lo scorso anno 50mila presenze) di alto antiquariato in Europa. Lo dimostrano, ancora una volta, la varietà di gallerie antiquarie e le migliaia di oggetti in esposizione e vendita dal 9 al 17 febbraio presso i padiglioni di Modena Fiere.

Ad aumentarne l'interesse per appassionati e collezionisti contribuiscono i saloni collaterali Petra con i suoi arredi per parchi ed esterni ed Excelsior, espressamente dedicato all’arte italiana del XIX secolo. Ma certo il cuore pulsante di Modenantiquaria resta la pittura, come dimostra un breve excursus su quanto esposto.

La galleria antiquaria di Pietro Cantore (presidente della associazione Antiquari Modenesi che collabora alla realizzazione dell’appuntamento), propone nel suo stand una «Onfale» di Michele Desubleo (Maubeuge, 1602 - Parma, 1676), detto Michele fiammingo, «pittore exquisitissimo». Cesare Lampronti di Londra presenta invece una «Decollazione di san Giovanni Battista» di mano di Giovanni Antonio Burrini (1656-1727) molto attivo negli anni del rinnovamento Barocco bolognese.

Data al Cinquecento la proposta dello stand Caretto & Occhieggio di Torino tra cui si nota una «Distruzione di Sodoma e Gomorra» attribuita al fiammingo Gillis Mostaert (1534 ca-1598). Al 1475 ca risale invece la «Natività» del senese Benvenuto di Giovanni del Meo di Guasta (1436-1509/1518) della Galleria Salamon di Milano.

È del 1925 «Balfiore - progetto per sciarpa futurista» di Giacomo Balla (1871-1958) proposta da Bottegantica di Milano, quasi «coetanea» del «ritratto» di una rosa realizzato nel 1918 dal toscano Oscar Ghiglia (1876-1945) visibile nello stand della galleria Goldoni di Livorno.

In questa XXXIII edizione della rassegna, diretta dall’amministratore delegato di Modena Fiere Paolo Fantuzzi, supportato dal comitato scientifico composto da Marco Riccomini, Andrea Bacchi e Anna Orlando, sono presenti anche numerose altre gallerie di nome, tra cui Altomani, Fondantico, Art studio 800, Longari Arte, Maurizio Nobile, Robilant+Voena e Robertaebasta oltre alle new entry Romano Fine Art di Firenze, specializzata in disegni antichi, Salamon di Milano, Miriam Di Penta Fine Arts e Paolo Antonacci di Roma e Callisto Fine Art di Londra.

C’è anche uno stand collettivo a cura dell’Associazione Antiquari d’Italia, composto da Alessandra Di Castro, Riccardo Bacarelli, Donatella Balzaretti, Bruno Botticelli, Enrico Frascione, Carlo Orsi, Fabrizio Moretti, Piva & C., Roberto Caiati, Walter Padovani, Maurizio Brandi e sono previsti due convegni, coordinati dallo storico dell’arte Leonardo Piccinini e da Marco Carminati del «Sole 24 Ore», con protagonisti gli antiquari Fabrizio Moretti e Carlo Orsi.

«Natura morta di conchiglie e ostriche su una spiaggia» (1650-60 ca) del napoletano Paolo Porpora, una delle opere portate a Modenantiquaria da Miriam Di Penta Fine Arts (Roma)

Stefano Luppi, 08 febbraio 2019 | © Riproduzione riservata

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A Modenantiquaria la pittura al centro | Stefano Luppi

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