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Figure dal nord

Grazie all’accordo tra il Comune di Ascona e la Fondazione per la cultura Kurt e Barbara Alten di Soletta, il Castello San Materno, fondato dai Longobardi tra il VI e l’VIII secolo come torre di avvistamento e diventato poi dimora signorile, ha trovato una nuova vita diventando un nuovo spazio espositivo della città.

Fino al 15 ottobre presenta la mostra «Da Lovis Corinth a Alexej Jawlensky. La figura umana nell’arte moderna», curata da Harald Fiebig, che vi ha riunito dipinti, lavori su carta e stampe, tutti di collezioni private svizzere o tedesche e tutti dedicati alla rappresentazione della figura umana.

Nel percorso sfilano autoritratti, nudi nell’atelier e nella natura (di Ernst Ludwig Kirchner, Erich Heckel), indagini sulla fugacità della vita attraverso il proprio corpo che invecchia (Lovis Corinth) e volti, che in taluni (come Alexej von Jawlenskij, esponente all’inizio del ’900, con la compagna Marianne von Werefkin, della colonia del vicino Monte Verità) diventano pure maschere astratte. Insieme, figurano in mostra lavori di Otto Dix, segnati dall’orrore per la ferocia della Grande Guerra, e di Karl Hofer, Otto Mueller, Emil Nolde, Hans Purrmann, Christian Rohlfs, Hans Thuar.

Intanto, nella sede storica del Museo Comunale d’Arte Moderna prosegue fino al 3 settembre la mostra «Nouveaux Réalistes. Gli anni classici 1960-1970».

Ada Masoero, 09 luglio 2017 | © Riproduzione riservata

Figure dal nord | Ada Masoero

Figure dal nord | Ada Masoero