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Bulgari ma romani

Al Museo Thyssen-Bornemisza 140 gioielli dall’Ottocento a oggi a confronto con vedute, cammei, fotografie e incisioni che evocano l’irresistibile fascino esercitato dall’Urbe e dall’antico sulle creazioni della celebre maison

Carla Cerutti

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L’influenza dell’arte e dell’architettura romana sulla creazione dei gioielli di Bulgari, dal tardo Ottocento ai giorni nostri, è il tema scelto dal Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid per la mostra «Bulgari e Roma», aperta fino al 26 febbraio. Oltre 140 pezzi, provenienti per la maggior parte dall’Heritage Collection di Bulgari e da alcune collezioni private, sono stati selezionati e messi a confronto con una trentina di opere tra quadri, disegni, sculture e fotografie, di artisti che hanno rappresentato Roma e i suoi monumenti più iconici in varie epoche e tecniche, provenienti dal Museo di Roma in Palazzo Braschi, dalla Galleria Borghese e dai Musei Capitolini. Vedute del Colosseo, dell’Appia Antica, del Pantheon, di San Pietro o di Castel Sant’Angelo, di piazza Navona, di Trinità dei Monti o di piazza del Popolo dipinte da Canaletto, da Gaspar van Wittel, da Giovanni Paolo Pannini e da Ippolito Caffi, acqueforti di Giuseppe Vasi e di Gino Rossini, delicati cammei in cera di Benedetto Pistrucci o in gesso di Giuseppe Girometti, fotografie dell’Urbe dell’Ottocento e Novecento, fino a recentissimi scatti di Irene Kung e di Camilla Borghese evidenziano le similitudini con forme, motivi e materiali presenti in bracciali, spille, collane e orecchini realizzati da Bulgari in 132 anni di attività, come l’uso delle monete e delle iscrizioni antiche o la foggia del serpente o, ancora, degli acciottolati romani.

«Il Museo Thyssen ci è stato suggerito proprio dalla baronessa Carmen Thyssen-Bornemisza, da sempre appassionata collezionista di creazioni Bulgari, spiega Lucia Boscaini, curatrice della mostra e dell’Heritage Collection. In mostra sono presenti, infatti, anche molti gioielli della sua collezione, sontuosi e con pietre eccezionali dai colori vivaci, tutti molto rappresentativi dello stile della Maison.

Nel 2016, inoltre, il Museo Thyssen ha festeggiato i 25 anni dall’inaugurazione e anche per Bulgari il 2016 ha rappresentato il venticinquesimo anno di attività in Spagna, motivo in più per suggellare questo connubio con un’iniziativa speciale». In un momento di crisi economica come quella attuale, il mondo opulento evocato dai gioielli di Bulgari e dai suoi più famosi collezionisti, come Elizabeth Taylor, continuano a far presa sul pubblico, a giudicare dal successo riscosso dalla mostra. «Assolutamente sì, conferma la curatrice, il mondo della Dolce Vita e i personaggi indimenticabili che l’hanno popolato continuano a incuriosire molto. Devo dire che un gioiello appartenuto a Elizabeth Taylor, Anna Magnani o Gina Lollobrigida trasmette ancora una magia unica. Oltre ai gioielli e alle immagini delle dive del passato la mostra ospita splendide fotografie che ritraggono le star di oggi con i nostri gioielli Heritage. Roma è una città che può suscitare facilmente un approccio turistico o didattico, quindi abbiamo cercato di mantenere viva la curiosità sui monumenti o i dettagli che hanno ispirato i nostri gioielli».

Carla Cerutti, 06 gennaio 2017 | © Riproduzione riservata

Bulgari ma romani | Carla Cerutti

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