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Foto, sculture e video della brasiliana e soli lavori filmici della cubana
- Ada Masoero
- 03 dicembre 2019
- 00’minuti di lettura


«Untitled» (2015) di Anna Maria Maiolino. Cortesia dell’artista e della Galleria Raffaella Cortese, Milano
Anna Maria Maiolino e Ana Mendieta da Raffaella Cortese
Foto, sculture e video della brasiliana e soli lavori filmici della cubana
- Ada Masoero
- 03 dicembre 2019
- 00’minuti di lettura
Dopo la grande mostra della scorsa primavera al Pac (ora in corso alla Whitechapel Gallery di Londra, fino al 12 gennaio), Anna Maria Maiolino torna da Raffaella Cortese con la personale «Aqui e Agora» («Qui e ora», dal 3 dicembre all’8 febbraio).
Con le sue fotografie, le sculture, i video, l’artista, nata in Italia nel 1942 ma presto trasferita in Brasile, occupa due dei tre spazi della galleria: in via Stradella 7 il filo conduttore è la bipolarità, tra bianco e nero, politico ed estetico, vecchi e nuovi lavori.
Sulle pareti si confrontano così due gruppi d’immagini fotografiche in bianco e nero del ciclo «Fotopoemação (Photo-poem-action)»: il primo («Aos Poucos (Little by Little)», 1976), è un documento dell’opposizione dell’artista alla dittatura militare brasiliana degli anni ’70 e ’80, mentre quello del 2018, «Corpo/Paisagem (Body/Landscape)», è frutto della svolta che, da un uso politico del proprio corpo, l’ha condotta a un’esplorazione più intima della sua persona.
Al centro, due sculture di ceramica dalle forme organiche collidono con il rigore dei tavoli metallici neri che le ospitano. In via Stradella 1 scorre invece una sorta di diario digitale del suo lavoro fotografico e filmico, mentre due sculture a muro, di metallo e di ceramica raku, evocano l’universo della parola scritta.
Lo spazio di via Stradella 4 ospita «Ana Mendieta: Filmworks» una mostra di soli lavori filmici dell’artista cubana (1948-85). Nelle sue opere l’artista esplora soprattutto il rapporto tra natura e corpo femminile, ben documentato in questi film (mai visti prima in Italia) dominati dal tema del corpo femminile come generatore di vita.

«Untitled» (2015) di Anna Maria Maiolino. Cortesia dell’artista e della Galleria Raffaella Cortese, Milano