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Una mostra che integra scienza e arte, ispirandosi a una nuova sensibilità ambientale
- Luana De Micco
- 11 luglio 2019
- 00’minuti di lettura


Un’opera senza titolo del 2009 di Salim Karami. © RMN Grand Palais / Mathieu Rabeau
Alla Fondation Cartier parlano gli alberi
Una mostra che integra scienza e arte, ispirandosi a una nuova sensibilità ambientale
- Luana De Micco
- 11 luglio 2019
- 00’minuti di lettura
Luana De Micco
Leggi i suoi articoliUn albero di bronzo di Giuseppe Penone è installato nel giardino della Fondation Cartier che dal 12 luglio al 10 novembre presenta «Noi, gli alberi», mostra che integra scienza e arte sostenendo le recenti teorie sull’intelligenza silenziosa e la dimensione sociale degli alberi. Non sorprende che la mostra si tenga in un museo dall’«anima verde», con un giardino botanico concepito dall’artista Lothar Baumgarten e un cedro secolare piantato da Chateaubriand intorno al quale Jean Nouvel ha progettato il suo edificio di vetro.
Il museo, con la collaborazione dell’antropologo Bruce Albert, ha raccolto contributi multidisciplinari di artisti, scienziati, intellettuali di tutto il mondo, in un percorso articolato in tre temi: la conoscenza degli alberi, la loro estetica e il rischio ambientale che segue alla loro devastazione. Il neurobiologo Stefano Mancuso, autore di Plant Revolution, firma con Thijs Biersteker un’installazione immersiva che «dà la parola» agli alberi.
In mostra i carnet dei disegni del biologo Francis Hallé, gli scatti di Raymond Depardon realizzati per il film «Mon arbre», e le fotografie di alberi «immersi» nell’arredo urbano, della serie «Quasi Oasis», scattate dal colombiano Sebastián Mejía a Santiago del Cile. I 300mila alberi che l’artista e militante francese Fabrice Hyber ha piantato in Vandea abitano le sue grandi tele, mentre quelli dell’iraniano Salim Karami sprofondano in atmosfere magiche, le stesse della serie «The Eden collection» esposta a Teheran nel 2013. Infine i paesaggi lussureggianti del brasiliano Luiz Zerbini e un corpus di disegni di varie specie di alberi, attinti dagli archivi dell’architetto modenese Cesare Leonardi.

Un’opera senza titolo del 2009 di Salim Karami. © RMN Grand Palais / Mathieu Rabeau