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Mariella Rossi
Leggi i suoi articoliDopo il successo della mostra «Luigi Pericle. Beyond the visible» (corredata da catalogo) alla Fondazione Querini Stampalia lo scorso anno, l’Archivio Luigi Pericle prosegue nello studio e divulgazione dell’opera dell’artista svizzero nato a Basilea nel 1916 e scomparso ad Ascona nel 2001.
L’associazione non profit Archivio Luigi Pericle, con sede nell’Hotel Ascona sulle pendici del celebre Monte Verità, ha recentemente reso fruibile il lascito dell’artista, esposto in «un percorso permanente di 150 dipinti, con visite guidate su prenotazione e una sala per la conservazione e consultazione di oltre 1.500 tra volumi, riviste, collane e documenti a testimonianza degli interessi del maestro e della versatilità dei suoi studi, che spaziavano dalla teosofia, all’antroposofia, astronomia, astrologia, cosmologia, egittologia, ufologia, filosofie orientali e omeopatia.
Vi sono anche taccuini con oltre 4mila pagine di annotazioni, schizzi, schemi e glossari; 1.500 tavole di oroscopi manoscritti; 800 lettere scritte e ricevute da colleghi, studiosi, galleristi, registi, maestri spirituali, storici e critici dell’arte fra cui Hans Hess, Herbert Read, Hans Richter, l’editore Macmillan di New York o la londinese Arthur Tooth & Sons Gallery», spiegano i coniugi Andrea e Greta Biasca-Caroni (rispettivamente presidente e direttrice dell’Archivio).
Lo studio e la catalogazione dei libri e documenti si svolge in collaborazione con varie università, come la Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco di Baviera e l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Studiano il Fondo anche numerosi accademici e studenti: «Finora, ci hanno raggiunti dalle Università di Zurigo, Amsterdam e Losanna, focalizzandosi sull’influenza che gli studi di ermetica e spiritualità hanno avuto sulla sua arte», aggiungono i Biasca-Caroni.
Durante il lockdown sono stati presentati i video documenti «Luigi Pericle on stage: clips d’arte nello spazio virtuale», con una ventina di curatori, critici e filosofi. Da segnalare anche un documentario sull’Archivio Luigi Pericle nel magazine ArtBox per Sky Arte. Costante il confronto con le istituzioni culturali del territorio come il Consiglio di Stato della Repubblica e Cantone Ticino, la Fondazione Monte Verità e la Fondazione Eranos.
«Il prossimo anno, per i vent’anni dalla scomparsa di Pericle, produrremo tre mostre museali e due cataloghi scientifici», concludono Greta e Andrea Biasca-Caroni.

Andrea Biasca-Caroni nella biblioteca dell’Archivio Luigi Pericle

Una veduta della mostra permanente dell’Archivio Luigi Pericle