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Gli anni chiave del pittore bielorusso e un'ironica monografica della portoghese al Guggenheim di Bilbao
- Luana De Micco
- 02 agosto 2018
- 00’minuti di lettura


Joana Vasconcelos, «I'll Be Your Mirror», 2018, bronzo e specchi, 356 x 682 x 537 cm, collezione dell'artista © Joana Vasconcelos, VEGAP, Bilbao, 2018
L’Ecole de Paris da Chagall alla Vasconcelos
Gli anni chiave del pittore bielorusso e un'ironica monografica della portoghese al Guggenheim di Bilbao
- Luana De Micco
- 02 agosto 2018
- 00’minuti di lettura
Luana De Micco
Leggi i suoi articoliDue mostre sono allestite al Museo Guggenheim per la stagione estiva. «Chagall. Gli anni-cardine dal 1911 al 1919» (sino al 2 settembre), si sofferma soprattutto sul ruolo che gli anni parigini hanno avuto sull’opera del pittore bielorusso, naturalizzato francese. Dopo aver studiato a San Pietroburgo, Marc Chagall, che era nato nel 1887 in una famiglia ebraica di Vitebsk, allora nell’Impero russo, arrivò nella capitale francese nel 1911, a 24 anni. Fu questo un periodo di svolta perché fu a Parigi che il giovane artista si formò a contatto con il gruppo dei Fauves, movimento ormai agli sgoccioli, e il nascente Cubismo. Qui conobbe tra gli altri Sonia e Robert Delaunay e, tramite loro, il poeta Guillaume Apollinaire. E al Louvre studiò Delacroix, Géricault e Courbet.
Il museo espone alcune opere di questo periodo come «La stanza gialla» (1911) e l’«Omaggio ad Apollinaire» (1913). Durante il primo conflitto mondiale, che lo bloccò in Russia per otto anni, Chagall dipinse opere contro la guerra, ma fu ispirato anche dalla passione per Bella Rosenfeld (nella foto, «L’anniversaire», 1915) e dal legame con le sue origini ebraiche.
Il Guggenheim Bilbao dedica anche una monografica a Joana Vasconcelos, artista portoghese (ma nata a Parigi 46 anni fa) che si fece notare alla Biennale di Venezia del 2005 con «A Novia», un enorme lampadario barocco composto da 14mila tampax. La rassegna, in corso fino all’11 novembre, si intitola «Soy tu espejo». L’artista si interroga con ironia sulla questione dell’identità assemblando oggetti della vita quotidiana per realizzare sculture e installazioni shock su temi di attualità.

Joana Vasconcelos, «I'll Be Your Mirror», 2018, bronzo e specchi, 356 x 682 x 537 cm, collezione dell'artista © Joana Vasconcelos, VEGAP, Bilbao, 2018