Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Paul Poiret e la mannequin Renée, tiratura alla gelatina bromuro d’argento da negativo. Bibliothèque Historique de la Ville de Paris

Image

Paul Poiret e la mannequin Renée, tiratura alla gelatina bromuro d’argento da negativo. Bibliothèque Historique de la Ville de Paris

Con Paul Poiret la moda era una festa da mille e una notte

Al Musée des Arts Décoratifs di Parigi la prima grande mostra dedicata allo stilista (ma anche scrittore, musicista e pittore) di inizio ’900, «maestro» di Yves Saint Laurent e John Galliano

La sera del 24 giugno 1911, l’alta società parigina è invitata a una festa mondana che si tiene in un hôtel particulier del Faubourg-Saint-Honoré trasformato in palazzo orientale. L’aria è satura di profumo e musica persiana, il pavimento coperto da tappeti. È «La Mille et deuxième Nuit», uno dei leggendari ricevimenti organizzati da Paul Poiret, a cui partecipa una folla di 300 ospiti, soprattutto artisti, da Kees van Dongen a André Dunoyer de Segonzac, in turbanti, caftani e sari. Lo stesso stilista è vestito da sultano. Non è solo una serata di svago: con Poiret la moda diventa teatro.

Dal 29 giugno all’11 gennaio 2026, il Musée des Arts Décoratifs (MAD) di Parigi rende omaggio a questo maestro della haute couture: «Paul Poiret. La moda è una festa», prima grande monografia a lui dedicata, curata dalla conservatrice Marie-Sophie Carron de la Carrière. Il percorso, cronologico e tematico, in 550 opere, tra abiti, schizzi, boccette di profumo, fotografie d’epoca, ritratti di famiglia e oggetti d’arte decorativa, immerge il visitatore nell’universo del Liberty parigino fino alle avanguardie degli «Anni folli». Nato a Parigi nel 1879 in una famiglia di commercianti di tessuti, Paul Poiret comincia come apprendista presso le case di moda di Jacques Doucet e Charles Worth, prima di fondare la propria maison nel 1903. È a questo punto che rompe con il bustino e la silhouette rigida di fine Ottocento, per abbracciare linee fluide e slanciate, aprendo a quella rivoluzione che, portata a termine da Coco Chanel, libererà il corpo delle donne.

Con l’abito «Joséphine» (1907), ispirata all’epoca Direttorio, Poiret alza il punto vita sotto il seno, elimina le stecche e lascia che i tessuti morbidi e leggeri, come la seta e la mussolina, accompagnino il corpo. Sceglie colori accesi, spesso influenzati dal Fauvismo, e materie preziose: l’abito «Mosaïque» (1908), in mussolina di seta verde, è ricamato con perle e visone, il cappotto «La Perse» (1911), su tessuto disegnato da Raoul Dufy, fonde alta sartoria e pittura. Nella mostra, gli abiti dialogano con gli schizzi di artisti come Georges Lepape e Paul Iribe che collaborarono con la maison Poiret. Non solo stilista, Poiret fu anche scrittore, musicista, pittore. «Come un direttore d’orchestra, scrive il Mad in una nota, Poiret aspira alla creazione di un’opera d’arte totale». Nel 1911 fonda l’atelier Martine, dedicato alla decorazione d’interni, e i Parfums de Rosine. Per il profumo «Arlequinade» (1923), elaborato dal profumiere Henri Alméras, coinvolge il maestro vetraio Julien Viard e l’artista Marie Vassilieff per il disegno del flacone.

Frequentatore dei Balletti russi di Sergej Diaghilev, collabora con danzatrici come Isadora Duncan e si ispira all’estetica di Léon Bakst e alle coreografie di «Shéhérazade» (1910). Organizza eventi spettacolari, come «Les Festes de Bacchus». Dopo la Prima guerra mondiale, un po’ per i suoi eccessi finanziari, un po’ per il mutare dei gusti, per Poiret cominciano le prime difficoltà. Nel novembre 1924 è costretto a vendere la sua maison, che lascia definitivamente nel dicembre 1929. Il percorso della mostra si chiude con un’ampia sezione dedicata ai suoi «eredi spirituali»: da Christian Dior (che nel «New Look» del 1948 recupera il senso scenografico del vestire) a John Galliano, da Yves Saint Laurent a Christian Lacroix, affascinati dal gusto per l’Orientalismo e la teatralità di Poiret, fino ad Alphonse Maitrepierre, stilista parigino che dopo l’esperienza da Jean-Paul Gaultier ha creato il suo brand nel 2018, facendo delle collaborazione con artisti e designer il suo punto di forza.

Luana De Micco, 29 giugno 2025 | © Riproduzione riservata

Con Paul Poiret la moda era una festa da mille e una notte | Luana De Micco

Con Paul Poiret la moda era una festa da mille e una notte | Luana De Micco