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Una veduta dell'allestimento nella nuova sede Vistamare a Milano

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Una veduta dell'allestimento nella nuova sede Vistamare a Milano

Vistamare spettacolare da Porta Venezia

Vistamarestudio diventa Vistamare (come la casa madre di Pescara) e si sposta nell’area, non lontana ma dal diverso «sapore», del distretto del contemporaneo della città

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Ada Masoero

Giornalista e critico d’arte Leggi i suoi articoli

Dopo quattro anni nella sede di viale Vittorio Veneto, Vistamarestudio diventa Vistamare (come la casa madre di Pescara) e si sposta nell’area, non lontana ma dal diverso «sapore», di Porta Venezia, sempre più il distretto del contemporaneo della città. Il luogo scelto è un’ex conceria nel cortile di un edificio liberty in via Spontini 8, ridisegnata dallo studio Space4Architecture di New York. Spettacolare in questo spazio la grandiosa cupola vetrata, che ha sedotto Lodovica Busiri Vici e Benedetta Spalletti con la sua essenziale bellezza.

Per l’inaugurazione, il 23 marzo, le galleriste hanno scelto di presentare una mostra collettiva, il cui filo conduttore è affidato al romanzo breve di Natalia Ginzburg «Le voci della sera» (1961), che ha dato anche il titolo alla mostra (fino al 21 maggio). A ognuno dei 18 artisti coinvolti (tra cui Mario Airò, Charles Avery, Rosa Barba, Claudia Comte, Joana Escoval, Anna Franceschini, Linda Fregni Nagler, Tom Friedman, Bethan Huws, Mimmo Jodice, Joseph Kosuth e Armin Linke) è stato chiesto di confrontarsi con quelle pagine e di realizzare dei lavori suggeriti dalle atmosfere, diventando, ognuno a sua volta voce, narrante. Ne è scaturita una mostra polifonica, l’orchestrazione di un tema (quello, sdrucciolevole, delle dinamiche familiari) che tocca corde profonde in ognuno di noi.

Una veduta dell'allestimento nella nuova sede Vistamare a Milano

Ada Masoero, 02 aprile 2022 | © Riproduzione riservata

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Vistamare spettacolare da Porta Venezia | Ada Masoero

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