Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Il rosone del duomo di Modena dopo il restauro

Image

Il rosone del duomo di Modena dopo il restauro

Vetro soffiato a bocca per il Duomo di Modena

L’antichissimo procedimento è stato impiegato per il duecentesco rosone della Cattedrale emiliana

Stefano Luppi

Leggi i suoi articoli

Si è concluso il restauro del rosone del Duomo di Modena, opera di Maestri Campionesi del XIII secolo, ossia circa un secolo dopo l’erezione della Cattedrale «firmata» dall’architetto Lanfranco e dallo scultore Wiligelmo.

L’intervento si era reso necessario per ripristinare i vetri trasparenti e colorati infranti dalla forte grandinata del giugno 2019 che aveva provocato la frattura di nove tessere vitree, di cui otto trasparenti e una, il petalo centrale superiore, con raffigurato Dio Padre benedicente.

I lavori, costati 10mila euro, sono stati finanziati dalla Fondazione Rangoni Machiavelli, ente benefico della storica famiglia modenese presieduto da Claudio Rangoni Machiavelli.

Il restauro è stato eseguito dall’impresa Progetto Arte Poli con la direzione dell’architetto Elena Silvestri che spiega: «Nonostante il rosone fosse protetto da due reti di nylon e rete metallica, la grandinata portò purtroppo alla frattura di numerose tessere vitree. Tra le attività tecniche eseguite segnalo l’allargamento della legatura a piombo per l’alloggiamento dei vetri poi sostituiti.

Essi sono di vetro soffiato a bocca di altissima qualità, ottenuto con l’uso di sabbia quarzifera e calce, colorato poi tramite metalli nobili. Si tratta di vetro prodotto artigianalmente a mano con l’antichissimo procedimento del soffio a bocca, del medesimo colore e spessore di quelli esistenti, ossia circa tre millimetri.

Abbiamo ovviamente saldato le parti con lega di piombo e stagno cui è seguito il trattamento di stuccatura tra vetro e legatura a piombo, utilizzando uno speciale mastice a base di scagliola, minio, nerofumo e olio di lino cotto, impermeabilizzante e irrigidente
».

Il rosone era stato restaurato negli anni ’80 e nel 2017.

Il rosone del duomo di Modena dopo il restauro

Stefano Luppi, 02 settembre 2022 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Alla Galleria Bper 39 opere (da Guercino a Ontani, da Jules van Biesbroeck a Klinger) illustrano il rapporto tra esseri mitologici e la condizione umana odierna

Alle Sale Chiablese oltre 100 opere dal Quattrocento al Novecento per un lungo excursus che pone al centro la bellezza del gentil sesso

Negli spazi della Fondazione luganese, due appuntamenti celebrano l’anniversario della raccolta dei coniugi che, in mezzo secolo, acquisirono oltre 250 opere da Balla a Warhol

Nel centenario della nascita il Museo di San Domenico, a Imola, riunisce una settantina di opere dell’artista che amava sperimentare con i materiali più eterogenei 

Vetro soffiato a bocca per il Duomo di Modena | Stefano Luppi

Vetro soffiato a bocca per il Duomo di Modena | Stefano Luppi