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Particolare dell’imponente pala d’altare di Carlo Maratta per la Chiesa di San Filippo a Torino. Foto di Ernani Orcorte

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Particolare dell’imponente pala d’altare di Carlo Maratta per la Chiesa di San Filippo a Torino. Foto di Ernani Orcorte

Una Madonna di Maratta a Torino

Il restauro è stato finanziato dalla Fondazione Crt con 23mila euro

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Jenny Dogliani

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Nella Chiesa di San Filippo Neri, la più grande della città (69x37 metri), si possono ammirare le cromie originali dell’imponente pala d’altare («La Madonna in gloria con il Bambino tra i santi Giovanni Battista ed Eusebio e i beati Amedeo e Margherita di Savoia») dipinta a olio su tela da Carlo Maratta all’inizio del XVIII secolo.

Coordinato da Giovanni Milone, il restauro è stato finanziato dalla Fondazione Crt con 23mila euro (che si aggiungono ai 40mila già stanziati nel 2014-15 per il restauro dei candelabri in stucco e della tela dell’«Immacolata Concezione»). I lavori hanno posto rimedio all’alterazione della pellicola pittorica causata da deposito di materiale organico e prolassi.

Oltre alle analisi multispettrali, l’opera è stata oggetto di una ricerca documentaria che ne ha ricostruito gli spostamenti da Roma a Torino, dov’è giunta per la macchina d’altare realizzata da Michelangelo Garove e Antonio Bertola per la chiesa realizzata da Guarino Guarini e ultimata da Filippo Juvarra nel 1735.

Particolare dell’imponente pala d’altare di Carlo Maratta per la Chiesa di San Filippo a Torino. Foto di Ernani Orcorte

Jenny Dogliani, 19 aprile 2019 | © Riproduzione riservata

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