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Il Palazzo della Cancelleria dopo il restauro

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Il Palazzo della Cancelleria dopo il restauro

Tutto bianco per una ragione storica

Il restauro del Palazzo della Cancelleria sostenuto dalla Santa Sede

Arianna Antoniutti

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Dopo quattro anni di lavori si è concluso il restauro del Palazzo della Cancelleria, intervento la cui documentazione scientifica è stata raccolta in Palazzo della Cancelleria. Taccuino del cantiere di restauro a cura di Maria Mari (Libreria Editrice Vaticana, pp. 253, € 40). La pubblicazione è stata promossa dall’Apsa (Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica) cui appartiene l’edificio costruito a partire dal 1483 per volontà del cardinale Raffaele Riario, nipote di Sisto IV.

I 2,5 milioni di euro del restauro sono stati sostenuti dalla Santa Sede. L’intervento ha interessato tutte le superfici architettoniche attraverso fasi di pulitura, consolidamento, protezione e presentazione estetica. È stata inoltre effettuata la restituzione cromatica delle facciate operando una scialbatura, appositamente formulata e totalmente reversibile, anche sulle cortine laterizie. L’operazione non ha mancato di suscitare polemiche perché ha privato l’edificio dell’alternanza cromatica di travertino e laterizio.

Gli studi pubblicati mostrano però evidenze di sei strati di scialbi precedenti, il più antico dei quali costituirebbe la finitura originale: da qui la decisione dell’uniformità cromatica. Il cantiere ha riservato numerose scoperte, tra cui lo svelamento in un ambiente di servizio al primo piano di un affresco del XVIII secolo raffigurante san Nicola di Myra e il ritrovamento di due iscrizioni risalenti all’epoca del Riario incise nel travertino sulla facciata in via del Pellegrino.

Arianna Antoniutti, 02 marzo 2020 | © Riproduzione riservata

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