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Taoismo morandiano

Un suggestivo confronto alla Galleria Maggiore

Stefano Luppi

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L’artista cinese Tong Yanrunan (Jiujiang, 1977), dopo numerose esposizioni internazionali, giunge ora a Bologna, con la mostra «Forme del tempo: Tong Yanrunan e Giorgio Morandi» alla Galleria d’Arte Maggiore G.A.M. fino al 2 settembre. Se, banalmente, si può ritrovare una certa prossimità con il pittore italiano, essa sta nella lentezza dell’esecuzione e anche nella scelta del soggetto: nel caso di Tong Yanrunan il ritratto di persone, in quello di Morandi i «ritratti» di bottiglie e paesaggi.

Lo stesso artista cinese, come racconta in catalogo il curatore della mostra, Flaminio Gualdoni (l’organizzazione è invece della famiglia Calarota, che dirige la galleria) ha concepito questa occasione come un vero e proprio omaggio al pittore italiano, già molto noto in Oriente grazie a un'attività ormai decennale svolta sia dalla Galleria Maggiore che dal MAMbo.

Accanto ad alcune nature morte di Morandi sono presenti alcuni ritratti di Tong Yanrunan, frutto di un dialogo intenso con i soggetti ritratti: gli organizzatori parlano infatti di una lenta «performance», cui fa da contraltare la scelta di «firmare» le opere con numeri che ricordano i codici che appaiono sulle foto scattate da macchine digitali e smartphone. Ma, appunto, aleggia su tutto Morandi: richiamando lo stile taoista l’artista si avvale di lente pennellate (nessun disegno sottostante) dando forma moderna a «tempo» e «tono», termini di riferimento che sessant’anni fa Francesco Arcangeli utilizzava per l’opera morandiana.

Stefano Luppi, 11 luglio 2017 | © Riproduzione riservata

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Taoismo morandiano | Stefano Luppi

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