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Giovanni Pellinghelli del Monticello
Leggi i suoi articoliSotheby’s propone il 5 marzo l’asta «Joy, Love and Peace: The Peter B. Lewis Collection». Fra i protagonisti della finanza americana del XX secolo, Peter B. Lewis (1933-2013) a 31 anni riacquistò l’intera proprietà dell’azienda di famiglia, la Progressive Insurance Company, che trasformò nella più importante compagnia di assicurazione automobilistica degli Usa, lasciando al momento della sua morte un patrimonio netto di 1,25 miliardi di dollari. La passione di Lewis per le arti è andata ben oltre la costituzione della sua collezione privata e di quella aziendale: è stato infatti tra i più generosi mecenati del mondo, finanziando con i suoi acquisti l’attività di molti artisti e donando parallelamente somme ingenti alle istituzioni: dai 62 milioni di dollari per il Peter B. Lewis Building (di Frank O. Gehry) ai 233 milioni alla Princeton University, di cui 101 per iniziative nel campo dell’arte ai 50 milioni al Guggenheim Museum e al Cleveland Museum of Art. In asta opere dei grandi nomi dell’arte statunitense del ’900, fra cui Brice Marden («Hydra August and September», inchiostro su carta, 1983, stime 260-350mila euro), James Rosenquist («Untitled», olio su tela, 1985, stime 200-260mila; nella foto), Keith Haring («Gil’s Dream», acrilico su tela, 1989, stime 180-260mila), Alex Katz («Vicki and Wally», olio su tela, 1983, stime 180-260mila), nonché di artisti di altra matrice come Jean Dubuffet («Campagne Fastueuse. Avec Deux Personnages», olio su tela, 1954, stime 160-220mila).

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