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Stefano Miliani
Leggi i suoi articoliPer la Basilica di San Benedetto a Norcia, devastata dal terremoto del 30 ottobre 2016, l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, propone un concorso internazionale aperto anche agli architetti più noti. Il prelato suggerisce anche di collegare quanto rimasto in piedi, vale a dire la facciata, l’abside, la base del campanile e parte dei muri, «a un’aula liturgica nuova» la quale da un lato «valorizzi le cicatrici del terremoto che non possiamo cancellare», dall’altro si apra «al presente e al futuro».
Boccardo chiede poi di creare un «luogo della memoria» presso la vicina chiesa di San Salvatore, a Preci, distrutta, in cui esporre le opere d’arte ricoverate nel deposito al Santo Chiodo a Spoleto prima che tornino, chissà quando sarà possibile, ai luoghi d’origine. Concluso il puntellamento esterno dell’abside e del transetto (resta la parte interna, più difficile), sulla basilica benedettina la soprintendente alle Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria Marica Mercalli ha potuto rallegrarsi: i tecnici hanno trovato «il 50% della struttura muraria intatto», constatando così che è scampato alle scosse più di quanto sembrava.
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