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Le nuove icone del parco nel Midwest

Il Minneapolis Sculpture Garden riapre il 3 giugno al pubblico con una serie di nuove opere ed elementi paesaggistici «ecosostenibili»

Gabriella Angeleti

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Il Minneapolis Sculpture Garden riapre il 3 giugno al pubblico con una serie di nuove opere ed elementi paesaggistici «ecosostenibili», tra cui:

Theaster Gates «Black vessel for a saint» (2017)
La prima commissione outdoor dell’artista di Chicago ha la forma di un tempietto circolare rinascimentale, che servirà da passaggio per i visitatori e da «santuario per la riflessione e la commemorazione», spiega Olga Viso, direttrice del Walker Center. La torre di mattoni neri alta 6 metri, di materiale riciclato, sarà esposta alle intemperie. All’interno ci sarà una statua di san Lorenzo, patrono di librai e archivisti, che Gates ha recuperato da una chiesa cattolica di Chicago ora demolita. La statua è già stata esposta alla Biennale di Venezia del 2015 e alla Kunsthaus Bregenz.

Nairy Baghramian «Privileged points» (2011-17)
In previsione della sua prima personale americana al Walker (7 settembre-4 febbraio 2018) l’artista iraniana residente a Berlino ha rivisitato «Privileged points», la serie del 2011 fatta di sbarre contorte. Piegati a mano in forma di cerchi aperti con l’aiuto della fiamma ossidrica e poi immersi nella vernice, i tre bronzi sembreranno «immondizia», dice la Viso. Il titolo, aggiunge poi, riflette la preoccupazione dell’artista per «le questioni dell’allestimento di un’opera, la visuale e la distribuzione dello spazio».

Katharina Fritsch «Hahn-Cock» (2013-17)
Installazione alta 23 metri su piedistallo, questo gallo in fibra di vetro color blu oltremare è tra le opere  più grandi dell’artista tedesca nella collezione di un museo statunitense. Si tratta dell’ultima in una serie inaugurata dalla Fritsch per il quarto plinto di Trafalgar Square a Londra nel 2013. Il galletto, che per l’artista ha riferimenti politici e sessuali, «confonde i confini tra l’ordinario e il simbolico», spiega la Viso. Installata nell’estremità nord del giardino, l’opera sarà «un allegro contrappunto visivo alla tanto amata “Spoonbridge and Cherry”», aggiunge.
 

Gabriella Angeleti, 02 giugno 2017 | © Riproduzione riservata

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