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Gabriella Angeleti
Leggi i suoi articoliQuasi sette anni dopo che un incendio partito dall’impianto elettrico ha avvolto l’edificio e distrutto circa il 90% della sua collezione, il Museo Nazionale del Brasile (Museu Nacional-Ufrj) di Rio de Janeiro riaprirà presto alcune delle sue gallerie. Annunciata per lo scorso 6 giugno, la parziale riapertura è stata però rimandata a data da destinarsi. In queste tre prime sale, il museo intende offrire al pubblico uno sguardo sui suoi anni di lavoro per la ricostruzione e un’anteprima delle mostre in programma per la riapertura completa, attualmente prevista per il 2028. Durante la riapertura temporanea e parziale, il museo organizzerà visite guidate in tre sale dell’edificio.
La prima sala, vicino all’ingresso del museo, mostrerà al pubblico pareti ricoperte da affreschi e decorazioni parietali, che erano stati nascosti e che sono riapparsi durante il restauro dell’edificio ottocentesco. Il meteorite Bendegó, uno dei pezzi più importanti della collezione del museo, trovato nel 1784 a Bahia e uno dei pochi reperti sopravvissuti all’incendio, è stato collocato al centro di questa sala. Nel monumentale ambiente che accoglie la scalinata è stato sospeso uno scheletro di capodoglio lungo 15 metri, trovato nel 2014 a Ceará e donato al museo nel 2022. È stato inoltre installato un lucernario nell’area precedentemente all’aperto. Un’altra sala ospita una selezione di oggetti donati al museo dopo l’incendio, tra cui fossili, manoscritti, ceramiche e manufatti indigeni. In tutte queste sale i visitatori possono conoscere meglio il processo di ricostruzione.
Conosciuto come Palazzo di São Cristóvão, l’edificio fu originariamente costruito nel 1808 come residenza della famiglia reale portoghese e divenne museo nazionale nel 1892. Ha vissuto anni di abbandono e una riduzione continua di fondi, fino al drammatico incendio del 2018. Il progetto di ricostruzione del museo ha un budget di 516,8 milioni di reais (93 milioni di euro). Un portavoce del museo conferma che sono ancora necessari 170 milioni di reais (29,8 milioni di dollari) per i lavori edilizi e di allestimento.
Il Museu Nacional-Ufrj possedeva una collezione di circa 20 milioni di oggetti quando il 2 settembre 2018 è stato colpito dall’incendio. Da allora ha ricevuto 14mila donazioni da collezioni pubbliche e private di tutto il mondo. L’anno scorso ha ricevuto in particolare un raro mantello Tupinambá del XVI secolo, rimpatriato in Brasile dal Museo Nazionale della Danimarca. Quando il museo riaprirà, accoglierà una sezione dedicata alla memoria degli oggetti perduti, installata nel punto in cui è divampato l’incendio. I conservatori continuano a lavorare al restauro di alcuni degli oggetti ritrovati dopo il rogo, tra cui un teschio soprannominato «Luzia», noto per essere il più antico fossile umano mai scoperto in America Latina. Il teschio era ritenuto perduto, ma alcuni frammenti sono stati ritrovati tra le macerie.
Il museo è collegato all’Università Federale di Rio de Janeiro (Ufrj), la più antica istituzione scientifica del Brasile. Il direttore del museo, Alexander Kellner, nominato circa sei mesi prima dell’incendio, ha promosso diversi progetti di raccolta fondi, fino al recente finamento pari a circa un milione di euro da parte del Governo destinato al restauro delle collezioni relative all’archeologia, alla geologia, alla paleontologia e alla biologia. «Non è solo il primo museo fondato in Brasile, ma anche la prima istituzione scientifica del Paese, ha ricordato Kellner. Uno degli aspetti più cruciali per mantenere queste iniziative didattiche e di ricerca è la conservazione delle collezioni».
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