Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image
Image

Il tesoro inesplorato dei disegni di Reggio Emilia

Stefano Luppi

Leggi i suoi articoli

I Musei Civici di Reggio Emilia conservano oltre 2.500 disegni, studi preparatori per dipinti, bozzetti d’architettura e di scenografia, dal ’500 al ’900. Questo patrimonio ora viene analizzato attraverso il primo catalogo analitico, promosso dalla Fondazione Manodori della stessa città emiliana.



Intitolato La linea continua, si focalizza sul fondo dei disegni dal XVI al XVII secolo, formato da 200 fogli quasi del tutto sconosciuti anche agli studiosi. La pubblicazione è curata da Alessandra Bigi Iotti e Giulio Zavatta, che hanno iniziato a studiare il fondo nel 2008 e contiene oltre ai loro saggi anche introduzioni di Marzia Faietti della Galleria degli Uffizi ed Elisabetta Farioli, direttrice dei Musei reggiani.

Il corpus contiene fogli attribuiti a Jacopo Palma il Giovane, Carlo Maratta, Ubaldo Gandolfi, Antonio Bellucci, Jusepe de Ribera, l’Orbetto, Francesco Solimena, Antonio Basoli, Antonio Fontanesi.

In occasione della pubblicazione del volume i Musei reggiani organizzano anche la rassegna «La Linea continua. Disegni dei Musei Civici di Reggio Emilia. Da Lelio Orsi a Omar Galliani», curata da Bigi Iotti, Farioli, Gazzotti e Zavatta, nel Palazzo dei Musei fino al 28 marzo 2016. 

La linea continua. Disegni antichi dei Musei Civici di Reggio Emilia
a cura di Alessandra Bigi Iotti e Giulio Zavatta
176 pp., 137 ill. a colori
Skira-Fondazione Manodori, Milano-Reggio Emilia 2015
€ 45,00

Stefano Luppi, 03 febbraio 2016 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

A Palazzo Fava si ripercorrono i due soggiorni dell’artista in città: «Per lungo tempo considerato un episodio marginale, il caso bolognese si rivela un momento significativo nel processo di formazione e maturazione del suo linguaggio»

Nella città della Ghirlandina, promossa anche da un flusso turistico in aumento, fervono i cantieri per trasformare edifici storici in sedi culturali: in testa la sconfinata Fondazione Ago, ex ospedale del ’700 i cui lavori dovrebbero concludersi nel 2029. Quel che sembra mancare, però, è una «classe dirigente culturale», in grado di fornire coerenza e consistenza scientifica alle proposte, in rapporto anche all’importante tradizione modenese

 

Dopo aver guidato l’istituzione per oltre vent'anni e aver coordinato il sito Unesco «Cattedrale, Ghirlandina e Piazza Grande» verrà sostituita da un dirigente regionale 

Il fotografo milanese si racconta in occasione di una mostra in corso a Modena: «Ho un po’ di ossessioni, temi che mi trascino dai tempi della scuola: Prima e Seconda guerra mondiale, scritte, macchie sui muri, case con forme particolari, costumi e persone, come suore, preti, carabinieri, clown, giocolieri. M’interessa anche chi inciampa, ex voto, diari e pure chi si macchia con il sugo»

Il tesoro inesplorato dei disegni di Reggio Emilia | Stefano Luppi

Il tesoro inesplorato dei disegni di Reggio Emilia | Stefano Luppi