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Lampada a sospensione in ottone e alluminio verniciato (1953) di Carlo Mollino. © Wannenes

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Lampada a sospensione in ottone e alluminio verniciato (1953) di Carlo Mollino. © Wannenes

Il «disco volante» di Mollino

Da Wannenes il 29 e 30 giugno 800 lotti di design storico italiano e internazionale

Michela Moro

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Nella sede genovese di Palazzo del Melograno Wannenes dedica al design due intere giornate, 29 e 30 giugno. In quattro tornate vengono esitati circa 800 lotti che includono molta parte del design storico italiano e internazionale. Che il design sia sempre più di grande interesse per il pubblico è testimoniato anche dalla crescita in casa Wanneses del dipartimento Design, che nel 2020 ha totalizzato quasi 4 milioni di euro e il 18% del fatturato totale.

Con 800 lotti a disposizione si potrebbe arredare un intero appartamento seguendo solo quest’asta, tanto vasta è la scelta tra i diversi elementi di arredo, di ogni stile possibile. È facile trovare nomi importanti nel design ma forse meno noti al grande pubblico come Paolo Buffa, Massimo Vignelli, Gianfranco Frattini, Stilnovo o Guglielmo Ulrich, che hanno contribuito in tempi diversi allo stile italiano, così riconoscibile nella propria eleganza.

I lotti più accessibili riportano spesso, in tutte le case d’asta e non solo nel caso di Wannenes, la dicitura Manifattura Italiana, a significare che, senza togliere nulla alla qualità dell’oggetto, non è possibile attribuire con certezza il nome del designer. A Max Ingrand l’onore della copertina del catalogo con la rara e vivace lampada a sospensione di Fontana Arte anni Cinquanta «Dalia», in ottone, fusione di bronzo, cristallo curvato e colorato, unica perché gli steli sono in quattro colori differenti (stima 19-22mila euro). Il francese Ingrand fu, tra il 1954 e il ’64, direttore artistico di Fontana Arte e creatore di oggetti ormai classici e molto ambiti. In asta altri sedici elementi d’arredo, tra cui specchi e vasi da fiori luminosi.

Sulla seconda di copertina due piantane di Ettore Sottsass, «Treetops», classica produzione Memphis del 1981, valutate 2.200-2.600 euro l’una, ma il pezzo forte tra i sette offerti è la credenza modello «MS. 120» prodotta da Poltronova negli anni Cinquanta e presentata con una stima di 22-28mila euro. I nomi prestigiosi si susseguono: Gaetano Pesce con il divano «Tramonto a New York» del 1984 ca, (4-6mila), e poi Gio Ponti con dodici pezzi, Mario Bellini, Michele De Lucchi, interessanti le sue credenze da 4-6mila euro, Ignazio Gardella e Ico Parisi, passando per Gino Sarfatti, qui ancora tanta luce, Gae Aulenti con tavoli e sedie, Luigi Caccia Dominioni, con pezzi longevi ed eleganti come lui, e Vico Magistretti, che di Caccia Dominioni fu allievo, con una serie di lampade.

Una decina i pezzi di Osvaldo Borsani, recentemente riscoperto anche grazie alla mostra alla Triennale di Milano, tra cui spicca il letto del 1960 ca, in metallo smaltato vinilpelle e bronzo, con la testata/scultura dei giovani fratelli scultori Arnaldo e Gio Pomodoro, stimato 13-15mila euro.

Il lotto principe di questa vendita è però certamente la lampada a sospensione di Carlo Mollino: in ottone e alluminio verniciato, del 1953, è stimata 80-100mila euro. È una valutazione bassa per un pezzo eccezionale e di grandi dimensioni: un disco volante di un metro di diametro progettato dall’architetto per una casa di sua proprietà e archiviato presso il Museo Casa Mollino (rif. N. 83). A seguire due sedie in legno di castagno massello progettate da Mollino con Ettore Canali sempre nel 1953, valutate 8-10mila euro l’una.

Da guardare con attenzione la leggerezza classica del gruppo di lampade di Isamu Noguchi della serie «Akari» degli anni Sessanta in tondino di ferro e carta di gelso, impalpabili come un soffio d’aria, dieci lotti con stime da 300 a 1.200 euro.

Lampada a sospensione in ottone e alluminio verniciato (1953) di Carlo Mollino. © Wannenes

Michela Moro, 26 giugno 2021 | © Riproduzione riservata

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Il «disco volante» di Mollino | Michela Moro

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