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Laura Lombardi
Leggi i suoi articoliPisa. La mostra di Tatiana Villani (Lecce, 1974) «Körperland», alla Galleria Passaggi fino al 16 aprile, svolge una ricerca avviata dall’artista leccese dal 2009, ponendosi al confine tra diverse discipline artistiche, ma coerente a una linea di pensiero: un percorso che necessita di esser considerato nel suo insieme, perché ogni singola opera ha strette relazioni con l’altra, creando un filo intrecciato che segue le sfumature dell'evoluzione psicologica dell'uomo in rapporto al cambiamento del contesto socio-culturale di riferimento, sottoposto ai mutamenti di spazio geografici e temporali.
Il tema della migrazione, maturato nel corso degli anni di soggiorno a Berlino, è infatti alla base del lavoro della Villani, poiché il viaggio porta a incontrare barriere culturali e religiose, ed è forzato da eventi contingenti o guidato dalla ricerca di piaceri esteriori o interiori. In ogni passaggio il mondo esterno va a collidere con quello personale psicologico e il corpo, plasmato e riconfigurato ogni volta, diviene «paesaggio di confine» nel quale sono inscritte cosmogonie di segni.
Sono infatti corpi nudi, esposti, fragili e forti a un tempo, quelli che compongono «Körperland», ovvero terra di corpi, parola tedesca inventata dalla Villani, dove fragilità e forza si mescolano, si ibridano nella materia della scultura (cera, creta cruda o coperta da fusione di paraffina, essendo l’elemento della copertura-scopertura un tratto ricorrente nel suo lavoro), oppure sono cristallizzati dall’immagine fotografica; qui l’artista interviene sui corpi delle modelle, messe in posa, e esegue stampe su carta molto fragile, a sottolineare il senso dell’effimero che pervade la nostra condizione, per poi esser considerate tramite un lavoro pittorico.
Passaggi dunque, transizioni come quelle affrontate dall’uomo contemporaneo in continui spostamenti, dove solo il corpo diventa la nostra casa, il nucleo terreno che ci rappresenta: tant’è vero che i corpi, o meglio quei frammenti di corpi ingigantiti, corpi segnati, tatuati, con cicatrici quindi lontani dall’armonia di un corpo omologato, alla fine divengono veri e propri paesaggi (terra di corpi appunto). Duplice è la natura di quei corpi: terrestre, grezza, nelle creature scultoree informi, «terre madri», ancora allo stato embrionale, oppure invece acquatica, in opere che rimandano a una dimensione più estetizzante, con grovigli che sembrano affiorare da fondali incerti ma che sono calati in un’atmosfera di domestica intimità, riportando in superficie, proprio attraverso l’escamotage decorativo, «echi del nostro passato borghese, e iconografie della nostra tradizione», come osserva la curatrice della mostra Alessandra Ioalé, che da anni segue il lavoro della Villani. Il suo testo in catalogo si accompagna a quello di Matteo Innocenti, dove si sottolinea quanto il mondo di immaginazione che «Körperland» ci offre, suggerisca, pur nella sua visionarietà, «visioni più acute del reale quotidiano».
Il percorso espositivo traduce una sensazione di armonia, che scaturisce anche dalla scelta della Villani di progettare la mostra secondo una formula matematica: «All’inizio avevo pensato di usare la serie di Fibonacci, ma l’ho scartata, perché dava un senso troppo vorticoso, preferivo un più lento ascendere. Tutte le opere seguono così le proporzioni delle stampe A3, A4, A5, una gestalt mentale che tutti, pur senza riconoscerla, possono accettare, perché in fondo è il formato a cui siamo tutti abituati con le fotocopie e quindi più adatto a coincidere con la nostra struttura percettiva».

Tatiana Villani, Körperland, Galleria Passaggi, Pisa, febbraio 2016 Veduta della mostra Courtesy dell’artista e Galleria Passaggi, Pisa Ph. Dania Gennai

Tatiana Villani, 077/200, 2009, stampa digitale, 20 x 27cm. Courtesy dell’artista e Galleria Passaggi, Pisa

Tatiana Villani, Memories#2, 2015 scultura, creta cruda e paraffina 21x14x5 cm Courtesy dell’artista e Galleria Passaggi, Pisa Ph. Dania Gennai

Tatiana Villani, Körperland, Galleria Passaggi, Pisa, febbraio 2016 Veduta della mostra Courtesy dell’artista e Galleria Passaggi, Pisa Ph. Dania Gennai
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