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Guglielmo Gigliotti
Leggi i suoi articoli«Sense Sound / Sound Sense. Fluxus music, scores & records in the Luigi Bonotto Collection» è una mostra, aperta dal 7 maggio al 2 luglio presso l’Auditorium Parco della musica, che riunisce materiale documentario dell’epopea del movimento Fluxus nella musica. Sculture sonore, strumenti musicali inventati, partiture, poster, dischi e libri d’artista, oltre all’opportunità di ascoltare registrazioni musicali in documentazione video originale, permettono di approfondire l’accezione rivoluzionaria di musica portata avanti dagli sperimentatori che, sotto l’ombrello organizzativo di George Maciunas (fondatore nel 1962 di Fluxus), unirono suoni, arte e vita in un’unità performativa che anticipò la cultura dell’happening e incarnò tutte le premesse dell’arte concettuale.
Il patriarca fu John Cage, che alla New School for Social Research di New York insegnò, tra il ’56 e il ’60, a studenti provenienti tutti dalle arti visive (tra cui Kaprow, Brecht, Higgins, Whitman e Watts) che un concerto può essere casuale, ispirato al quotidiano, animato da rumori, ma anche dal silenzio, oltre che svolto percuotendo lamiere, accendendo frullatori o interagendo performativamente con oggetti e installazioni ambientali.
Tra le partiture in mostra, per esempio, figurano le indicazioni di George Brecht per una «musica» di gocce che cadono in un recipiente («Drip music») o quelle di Yoko Ono per «ascoltare il suono della terra». Tra i tanti artisti, selezionati dai curatori Patrizio Peterlini e Walter Rovere, anche Giuseppe Chiari, Nam June Paik, Claes Oldenburg, Robert Filliou, Ben Vautier, Gian Emilio Simonetti, Sylvano Bussotti e La Monte Young.
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