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Continua la saga dei Pinottini: Narciso nuovo corso

Artisti storici e nuove scoperte: Sally Paola Anselmo Pinottini rilancia la storica galleria

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Jenny Dogliani

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Marisa Laurito apre il nuovo corso della Galleria Narciso, fondata nel 1960 da Amedeo Pinottini con i figli Elio e Marzio. Laureato con Augusto Guzzo, assistente di Vittorio Mathieu e poi docente presso la Facoltà di Magistero di Torino, Marzio Pinottini, scomparso quest’anno, è stato il pilastro culturale della galleria che in oltre mezzo secolo ha prodotto 300 mostre e altrettanti cataloghi presentando giovani artisti come Jorn, Hartung, Soffiantino, Raphaël, Mafai, Alessandri, Ruggeri, Tabusso e Burri, intuendo l’importanza dei poveristi e coltivando il Futurismo, ancora scomodo negli anni Settanta. «Desideriamo mantenere alto il livello culturale delle nostre scelte e proporre anche giovani artisti attivi in Italia e all’estero con abilità pittoriche importanti», spiega la direttrice Sally Paola Anselmo Pinottini (succeduta a Marzio Pinottini), che aggiunge, «le fiere sono un tramite interessante.

Intorno ad Artissima c’è un pullulare di mostre, Torino diventa la mostra, l’altr’anno sono venuti a trovarci collezionisti da tutto il mondo. Siamo ancora incerti se partecipare alla prossima ArteFiera di Bologna, penso che quest’anno la salteremo ancora, ma intendiamo reingranarci in questo meccanismo». Curata da Paola Colombari, visitabile dal 4 novembre al 21 gennaio, la personale dell’attrice partenopea selezionata per il Padiglione del Guatemala all’ultima Biennale di Venezia, presenta dipinti e installazioni che analizzano i nei della contemporaneità mescolando Neo pop, Nouveau Réalisme e Surrealismo.

Tra le opere in mostra «L’attesa disattesa» e «Radici modificate», in cui gli elementi vegetali si riappropriano dello spazio dell’uomo; «Non ho rughe purtroppo», una grande fragola in silicone che denuncia impietosa la natura posticcia dell’uomo contemporaneo e del suo nutrimento e, ancora, «Spaghetto assoluto e solo, su petali di rose con tris di pomodori all’azoto», un’opera sulla rarefazione del cibo, degli affetti e dei rapporti umani.

Accompagna la mostra un catalogo con testi di Marzio Pinottini, Sally Paola Anselmo Pinottini, Daniele Radini Tedeschi, Michela Tamburrino e Paola Colombari. Il volume rilancia l’attività editoriale della galleria che nel secolo scorso ha partecipato al dibattito sui nuovi linguaggi artistici. I prossimi appuntamenti sono, all’inizio del 2017, una retrospettiva di Jean Arp con dipinti, collage, disegni, sculture e il carteggio tra Marzio Pinottini, la Fondation Arp e le due mogli dell’artista; in primavera la personale di un giovane pittore colto lombardo che reinterpreta tematiche contemporanee con un linguaggio surreale; il prossimo autunno la mostra di un giovane pittore altoatesino apprezzato in Nord Europa e negli Usa.

Jenny Dogliani, 03 novembre 2016 | © Riproduzione riservata

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