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Anny Shaw
Leggi i suoi articoliPiù di 500 pezzi d’arte e antichità dalla dinastia di mercanti Bernheimer sono finiti sotto il martelletto di Sotheby’s, con risultati contrastanti. La vendita serale del 24 novembre, che comprendeva dipinti di antichi maestri, scultura antica, stoffe e arredi, si è attestata molto al disotto delle stime da 5,2 a 7,8 milioni di euro, totalizzando 2 milioni di euro diritti sul compratore compresi. Solo 22 dei 42 lotti in offerta hanno trovato un compratore, fornendo la scarsa percentuale di venduto del 52,4%.
«C’è una recente tendenza, particolarmente da Sotheby’s, a organizzare vendite fondamentalmente sugli stock dei mercanti, aste presentate come speciali opportunità», ha detto un anonimo mercante di arte antica al termine della serata. «Sarebbe stato meglio abbassare i prezzi e sparpagliare un po’ i lotti in varie aste. Una vendita di 40 lotti eterogenei è un suicidio». Il mercante ha notato come la vendita diurna «sembrasse diversa», con al suo interno alcuni «lotti divertenti».
In effetti la vendita diurna del 25 novembre è andata molto meglio, totalizzando 3,4 milioni di euro, a fronte di stime da 2,1 a 3,3 milioni. Dei 440 lotti offerti, solo 17 sono rimasti invenduti, fornendo una percentuale di venduto del 96,1%.
Tra i pezzi più rilevanti, quattro monumentali colonne rinascimentali in calcare provenienti, si dice, dal Palazzo Ducale di Mantova, che sono state vendute a 195mila euro (stime da 85mila a 110mila euro) e quattro rilievi tedeschi del XVIII secolo con figure classiche, che hanno superato la stima massima di 8.500 euro, venendo aggiudicate per 140mila euro.
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