Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Jenny Dogliani
Leggi i suoi articoliLa relazione tra lo scorrere tempo, la memoria, la percezione del singolo istante e le molteplici possibilità del destino collettivo e individuale sono la base della poetica di Christian Boltanski, l’artista francese nato nel 1944 cui la Fondazione Merz dedica dal 3 novembre al 31 gennaio la personale «Dopo», curata da Claudia Gioia. Ad accogliere il visitatore al primo piano del museo sono 200 grandi fotografie stampate su tessuto e appese al soffitto, ritraenti volti, sguardi e attimi di vita quotidiana. Tali immagini, provenienti dall’archivio di Boltanski, ondeggiano mosse dalle correnti d’aria e dal passaggio dei visitatori, trasformando lo spazio in un mondo parallelo in cui non esistono il prima e il dopo, la relazione di causa ed effetto, ma soltanto una casuale simultaneità degli eventi. La percezione lineare del tempo torna invece in «Entre Temps», un lavoro in cui si susseguono immagini nelle quali il volto dell’artista è prima giovane, poi adulto e infine si dissolve in un’ombra, una traccia che scompare nella dimensione del sogno e del ricordo. L’installazione successiva è composta di oggetti le cui ombre filiformi sono proiettate sulla parete dando luogo a un buio labirinto onirico che lo spettatore è invitato ad attraversare come un sonnambulo, bruscamente risvegliato dal video «Clapping hands», dove un rumoroso applauso omaggia l’opera di Mario Merz. Nel piano sotterraneo della Fondazione sono invece impilati scatoloni ricoperti di cellophane, su cui deboli luci scrivono la parola «dopo». È come una cantina, un deposito segreto nel quale Boltanski custodisce tutto ciò che resta delle esperienze, dei sogni e delle paure di ciascun membro dell’umanità. È una raffigurazione dell’inconscio personale e collettivo, ma è anche il limite dell’umana conoscenza.
Altri articoli dell'autore
Il 24 settembre il Binario 1 ospita Tentacular Bed: on Moving, a cura di Samuele Piazza: tre performance alle 19.00, 21.00 e 23.00 chiudono la residenza di tre settimane
In attesa della 32ma Artissima, tredici dialoghi ispirati al pensiero visionario di Richard Buckminster Fuller, per riflettere sul senso di abitare il nostro pianeta, sfidare le consuetudini e abbracciare un futuro di innovazione e responsabilità collettiva
Annunciate da Luigi Fassi, nella sala immersiva della sede torinese del polo museale di Intesa Sanpaolo, tutte le novità della prossima edizione della fiera internazionale d’arte contemporanea in calendario dal 31 ottobre al 2 novembre all’Oval Lingotto con 176 gallerie da 36 Paesi, sette sezioni, 13 premi e numerosi progetti speciali tra fiera e città
Tra gli ospiti Andrea Lombardinilo, Angelo Piero Cappello, Francesco Stocchi, Alessandra Troncone, Cristina Costanzo e Francesca Corrao, in dialogo con le istituzioni locali per anticipare Fantastica, la mostra che inaugurerà a Roma il 10 ottobre