Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Ipogeo della Fondazione Luigi Rovati con i manufatti della collezione etrusca

Image

Ipogeo della Fondazione Luigi Rovati con i manufatti della collezione etrusca

A Vulci con Penone

Nell’allestimento alla Fondazione Rovati accanto ai reperti etruschi giunti da musei e collezioni private figurano alcune opere dell’artista piemontese

Ada Masoero

Giornalista e critico d’arte Leggi i suoi articoli

Dal 20 marzo la Fondazione Luigi Rovati avvia il ciclo di mostre «Metropoli etrusche», ideato per riflettere su quelle antiche città non solo come realtà urbanistiche ma come nodi demografici, politici, sociali, economici e di commerci, secondo un modello che anticipa le attuali metropoli.

Prima tappa, «Vulci. Produrre per gli uomini, produrre per gli dei» (fino al 4 agosto): Vulci era infatti una delle più dinamiche città dell’Etruria meridionale, centro strategico delle rotte commerciali nel Mediterraneo. Florido il suo artigianato (ceramiche, bronzi, sculture di pietra e terracotta), alimentato anche dai manufatti che giungevano qui dal Mediterraneo orientale, influenzando la produzione locale.

L’arco temporale va dal X secolo a.C. alla conquista romana ma, come suole fare la Fondazione Rovati, accanto ai capolavori etruschi giunti da musei e importanti collezioni private, che illustrano la storia e le storie della città, nel percorso figurano anche opere di Giuseppe Penone, in un dialogo che nutre scambievolmente di nuovi significati gli uni come le altre. Toccherà poi a Tarquinia e Populonia.

Ipogeo della Fondazione Luigi Rovati con i manufatti della collezione etrusca

Ada Masoero, 18 marzo 2024 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Le pratiche dei migliori artisti oggi attivi nel Paese con media diversi: pittura, fotografia, scultura, installazione, web art e cinema

In occasione dell’Olimpiade Culturale Milano Cortina 2026 il museo milanese presenta «la più grande istallazione mai realizzata dall’artista giapponese»

L’opera fu realizzata da Giuseppe Grandi in 13 anni di lavoro, ritardato anche dalle difficoltà tecniche nella fusione delle grandi figure, e fu presentata al pubblico, appena terminata, il 6 dicembre 1894

Alberto Salvadori, direttore della Fondazione Ica Milano, ci guida nei due nuovi progetti espositivi delle due artiste che lavorano con media diversi

A Vulci con Penone | Ada Masoero

A Vulci con Penone | Ada Masoero