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Letizia Riccio
Leggi i suoi articoliMercoledì 21 e 28 maggio, alle 21,15 su Rai5, si parla di ritrattistica femminile e di autoritratti: come queste forme artistiche classiche hanno influenzato la nostra cultura visiva attuale, fatta di immagini femminili costruite con l’Intelligenza Artificiale e di infiniti autoscatti telefonici? I documentari “Indagine sul ritratto femminile” e “Indagini sull’autoritratto”, in onda in prima visione all’interno del programma “Art Night”, si interrogano su questi temi nel corso di un’indagine corredata da icone dell’arte e pareri illustri. I due documentari di Linda Tugnoli, prodotti da Mark in video insieme a Rai Cultura, sono stati girati in alcune delle più importanti istituzioni artistiche e museali italiane e francesi.
Il Musée d’Archéologie Nationale a St. Germain-en-Laye, il Museo Egizio a Torino, il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, il Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia, le Gallerie degli Uffizi, a Firenze, la Galleria Borghese a Roma, Palazzo Chigi in Ariccia, il Castello di Masino nel Canavese, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, il Museo d’Orsay a Parigi, sono le location della puntata sui ritratti femminili di mercoledì 21. Un ampio percorso attraverso opere che hanno segnato la storia dell’arte nel corso dei millenni; come il busto di Nefertiti (commentato dal direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco) o il fenomeno seicentesco delle “stanze delle belle”, collezioni di ritratti femminili che riunivano tutte le esponenti delle famiglie nobili (con Francesca Cappelletti, direttrice della Galleria Borghese, e Francesco Petrucci, conservatore del Palazzo Chigi in Ariccia, dove si trova una delle rarissime Stanze delle belle giunte fino a noi); o ancora, i volti dipinti da Modigliani, Klimt o Boldini conservati alla GNAM di Roma (se ne parla con Cristina Mazzantini, direttrice della Galleria), che mostrano il cambiamento del ruolo delle donne nella società tra Ottocento e Novecento.
Oggi viviamo nell’era del selfie, dell’ossessione per la nostra immagine: l’autoritratto artistico può mostrarci le radici del nostro presente. Come accade, ad esempio, negli autoritratti di Van Gogh, Van Dick, Degas, Delacroix; o di Rembrandt, che, nel corso della sua vita, si ritrasse in decine di dipinti. La puntata di “Art Night” in onda il 28 maggio, condotta come di consueto dall’attore Neri Marcorè, affronta questo tema in “Indagini sull’autoritratto”. Simone Verde, direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze, racconta, nel corso del documentario: “Il ritratto è un’invenzione occidentale che affonda le sue radici nella romanità e forse addirittura nel mondo etrusco”. Partendo da questo percorso nella storia dell’arte, si giunge, nel 2013, alla definizione di “selfie” come parola dell’anno. E Dominique Cardon, sociologo del Médialab dell’università di SciencesPo, spiega le differenze tra un autoritratto e un selfie. Fra gli altri interventi, quello di Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Pompei.
“Indagine sul ritratto femminile” e “Indagini sull’autoritratto” sono stati girati in Italia e in Francia, integrando in modo sperimentale tecniche tradizionali di ripresa e di grafica a tecniche di animazione con intelligenza artificiale. Entrambi i documentari, dopo la messa in onda, sono disponibili su RaiPlay, nella pagina dedicata ad “Art
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