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Jenny Dogliani
Leggi i suoi articoliDurante la New York Fashion Week, Uniqlo ha annunciato un passaggio strategico che segna un nuovo capitolo nella relazione tra moda e arte: l’artista KAWS, alias Brian Donnelly, è stato nominato primo Artist in Residence del marchio giapponese. L’annuncio, presentato al MoMA di New York, non è solo un nuovo capitolo di una collaborazione che dura dal 2016, ma rappresenta l’istituzionalizzazione di un ruolo che va oltre le capsule collection, già firmate con il Museo del Louvre o con la Andy Warhol Foundation, innestandosi al cuore dell’identità del brand. Il compito di KAWS non si limiterà a disegnare grafiche per la linea UT, ma si estenderà a una pluralità di ambiti: dalla curatela di eventi artistici nei flagship store internazionali alla collaborazione con musei partner, alla partecipazione a progetti educativi come l’UT Grand Prix, concorso globale dedicato ai giovani talenti. La sua influenza si rifletterà anche sullo sviluppo delle future collezioni LifeWear, con la prima linea ufficialmente realizzata sotto questo nuovo status, prevista per l’autunno-inverno prossimo. «Sono entusiasta di compiere questo nuovo passo insieme al mio partner di lunga data Uniqlo», ha commentato l’artista.
In un mercato saturo di collaborazioni one shot tra moda e creativi, Uniqlo vuole istituzionalizzare il rapporto con un artista che ha dimostrato di saper muoversi con disinvoltura tra gallerie, installazioni museali e cultura pop e che è capace di dialogare con pubblici trasversali: collezionisti d’arte, appassionati di streetwear, famiglie che comprano magliette con i suoi personaggi iconici. Per il brand giapponese, che da anni lavora sul concetto di LifeWear inteso come moda funzionale e democratica, l’artista incarna il concetto della filosofia «Art for All»: portare l’arte dentro la vita quotidiana, senza barriere di accesso. Non si tratta di un’operazione esclusivamente estetica, l’istituzione di un Artist in Residence in una multinazionale della moda implica la costruzione di un ecosistema culturale che integra eventi, community, partnership museali, sperimentazioni digitali e nuove forme di racconto nei negozi. La collaborazione con KAWS è laboratorio per un modello ibrido tra arte, retail ed esperienza, in cui l’abito è un veicolo di narrazione che permette di rafforzare la brand equity attraverso la continuità di un linguaggio artistico riconoscibile; espandere il concetto di LifeWear a una dimensione simbolica e culturale; attrarre nuove generazioni creative grazie a call internazionali e mentorship. Gli scenari futuri potrebbero includere installazioni nei flagship store, reinterpretazioni artistiche dei capi core, interventi sul design degli spazi e packaging, fino a collaborazioni multidisciplinari con musica, street culture e realtà aumentata. Uniqlo vuole consolidare la propria identità come marchio culturale oltre che commerciale, ponendosi come piattaforma che traduce l’arte contemporanea in esperienza diffusa. In questo orizzonte, la figura di KAWS diventa catalizzatore di un progetto che unisce accessibilità e sperimentazione, estetica e business. La prima collezione prevista per l’autunno 2025 sarà l’inizio di un modello innovativo di dialogo tra arte e impresa.
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