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Riccardo Deni
Leggi i suoi articoliTokyo Gendai torna per la sua terza edizione dal 12 al 14 settembre 2025, con anteprima VIP e vernissage l’11 settembre, al PACIFICO Yokohama. In un momento di particolare fermento per il panorama culturale giapponese, la fiera consolida il proprio ruolo come piattaforma strategica per il dialogo tra il sistema dell’arte nipponico e la scena globale. Lo fa allineandosi ad altri eventi in programma a settembre, lasciando dunque o spot di luglio che aveva occupato nelle due precedenti edizioni. Dunque sinergie rafforzate e nuove collaborazioni con le realtà giapponesi. E non solo. Significativa in tal senso la partnership con Art Busan, che porterà in fiera dieci gallerie coreane, rafforzando il dialogo tra i due Paesi. Questo, accompagnato dalla forza e l'autorevolezza di Tokyo Gendai nel riuscire ad attrarre tante importanti gallerie internazionali.
Divisa in tre sezioni – Galleries, Hana 'Flower' e Eda 'Branch' – la fiera ospiterà infatti 65 gallerie provenienti da tutto il mondo, con una combinazione equilibrata di nomi affermati e realtà emergenti. Tra i protagonisti internazionali tornano nomi di peso come Pace Gallery, BLUM, Sadie Coles HQ, Ceysson & Bénétière, Taka Ishii Gallery e Almine Rech. Quest'ultima, in particolare, presenta un dialogo visivo tra astrazione, poesia e forma concettuale, con opere di Larry Poons e John Giorno. Interessante la collettiva proposta da Johyun Gallery, che indaga il potenziale narrativo della pittura attraverso artisti come Kishio Suga e Lee Bae, mentre A Lighthouse called Kanata porta in scena un omaggio alle radici scultoree giapponesi, con Kan Yasuda in primo piano. Prima partecipazione per Galerie Eva Presenhuber, che presenta una selezione di artisti di peso nel mercato contemporaneo, da Shara Hughes a Tschabalala Self.
La sezione Hana (Flower) è dedicata agli artisti emergenti e mid-career. Tra i progetti più interessanti già rilevati segnaliamo la personale della pittrice Satoshi Ohno (Tomio Koyama Gallery), influenzata dalla cultura rave giapponese, e quella di Masamitsu Shigeta (PARCEL), che presenta paesaggi olio su tela dalle atmosfere sospese. L’esordio di Each Modern (Taipei) introduce in fiera il collettivo danese A Kassen, che lavora su concetti quali trasformazione e materialità. Nel settore Eda (Branch), spazio agli artisti storicizzati e consolidato, soprattutto asiatici. Qui la galleria Ippodo presenterà una nuova opera di Terumasa Ikeda, mentre The Page Gallery (Seoul) esporrà un progetto personale di Vio Choe, che unisce arte, scienza e game design.

Johyun Gallery (Busan, Seoul). Galleries

HARUKAITO by ISLAND (Tokyo, Atami). Hana
L'intenzione di Tokyo Gendai di allargare la propria area di influenza si concretizza poi in varie nuove iniziative. Tra le novità principali di questa edizione spicca il simposio curatoriale inaugurale (11 settembre), organizzato in collaborazione con The 5th Floor, spazio indipendente situato a est di Tokyo. Il simposio vuole essere un punto d’incontro per curatori e professionisti dell’arte, offrendo riflessioni sullo stato della curatela contemporanea a livello globale. Debutta anche l’Hana Artist Award, sostenuto da ArtSticker, con un premio di 10.000 dollari destinato a un artista emergente proposto nella sezione Hana. Il vincitore sarà annunciato il 13 settembre. Confermati i classici appuntamenti di Tokyo Gendai come Art Talks (sostenuto da COZUCHI), che propone panel su temi caldi del settore. E il programma di installazioni site-specific Sato (Meadow), che vedrà protagonisti Bernar Venet (Ceysson & Bénétière) e una doppio show di Takuro Kuwata e Dan McCarthy (KOSAKU KANECHIKA).
Interessante, poi, l'allineamento con la Triennale di Aichi, che allunga l'esperienza culturale al di fuori della città, coinvolgendo la regione. Tra le mostre da non perdere, citiamo sicuramente Prism of the Real: Making Art in Japan 1989-2010, che al National Art Center di Tokyo esplora l'arte emersa in Giappone e la sua influenza sulla scena internazionale, ripercorrendone la storia e le traiettorie. Mentre il Mori Art Museum presenta The Architecture of Sou Fujimoto: Primordial Future Forest, che celebra la carriera dell'architetto di fama internazionale. Non mancano infine momenti più leggeri, con il Terrada Art Complex che ospiterà un ricevimento esclusivo il 10 settembre, mentre le gallerie del nuovo Toda Building – tra cui Taka Ishii, Tomio Koyama e KOSAKU KANECHIKA – animeranno la notte del 12 settembre con un evento speciale seguito da un afterparty.
Premesse che lasciano intuire un cambio di passo da parte di Tokyo Gendai: più dialogo tra mercati regionali e globale, più collaborazione culturale con le realtà giapponesi. Una formula in cui la fiera si candida come elemento principale della ricetta.

YUMEKOUBOU GALLERY (Kyoto, Hongkong, Paris). Hana
GALLERIES
A Lighthouse called Kanata (Tokyo), Almine Rech (Paris, Brussels, London, New York, Shanghai, Monaco), BLUM (Los Angeles, Tokyo, New York), Ceysson & Bénétière (Saint-Étienne, Paris, Lyon, Luxembourg, New York, Geneva, Panéry, Tokyo), Galerie EIGEN + ART (Leipzig, Berlin), Galerie Eva Presenhuber (Zurich, Vienna), Gallery Baton (Seoul), Gallery EXIT (Hong Kong), GALLERY SIDE 2 (Tokyo), GALLERY TARGET (Tokyo), Gana Art (Seoul, Los Angeles), imura art gallery (Kyoto), Ingleby Gallery (Edinburgh), Johyun Gallery (Busan, Seoul), Kaikai Kiki Gallery (Tokyo), Kamakura Gallery (Kamakura), KOSAKU KANECHIKA (Tokyo), KOTARO NUKAGA (Tokyo), MAKI Gallery (Tokyo), Mizuma Art Gallery (Tokyo, Singapore), Pace Gallery (New York, London, Seoul, Geneva, Hong Kong, Los Angeles, Tokyo, Berlin), Sadie Coles HQ (London), SEIZAN Gallery (New York, Tokyo), ShugoArts (Tokyo), space Un (Tokyo), Sundaram Tagore Gallery (New York, Singapore, London), Taka Ishii Gallery (Roppongi, Kyobashi, Kyoto, Maebashi), Takuro Someya Contemporary Art (Tokyo), TARO NASU (Tokyo)
HANA ‘FLOWER’
ANOMALY (Tokyo), Boccanera Gallery (Trento, Milan), CANDYBAR Gallery (Kyoto), CON_ (Tokyo), Each Modern (Taipei), EM Gallery (Seoul), Formation Gallery (Copenhagen), GOCA by Garde (New York), HARUKAITO by ISLAND (Tokyo, Atami), Keteleer Gallery (Antwerp), Koichi yamamura gallery (Tokyo), Mandy Zhang Art (London), Miaki Gallery (Tokyo), MISA SHIN GALLERY (Tokyo), NANZUKA (Tokyo), No Man’s Art Gallery (Amsterdam), PARCEL (Tokyo), PHILLIP + DAN (Los Angeles), Retro Africa (Abuja), Sokyo Gallery (Kyoto), STANDING PINE (Nagoya, Tokyo), The Drawing Room (Manila), THEO (Seoul, Jakarta), Tomio Koyama Gallery (Tokyo), Unit 17 (Vancouver), UP Gallery (Hsinchu), Verduyn Gallery (Moregem), VODA Gallery (Seoul), Wada Fine Arts Y++ (Tokyo), Yoshiaki Inoue Gallery (Osaka), YUMEKOUBOU GALLERY (Kyoto, Hong Kong, Paris)
EDA ‘BRANCH’
Ippodo gallery Tokyo (Tokyo, New York), PYO Gallery (Seoul), ShanghART Gallery (Shanghai, Beijing, Singapore), The Columns Gallery (Seoul, Singapore), The Page Gallery (Seoul)
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