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Teche, vetrine e scoperte di Michele Gargiulo

Maioliche, porcellane e dipinti partenopei del XVII, XVIII e XIX secolo

Eleonora D'Auria

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Michele Gargiulo, antiquario e collezionista napoletano classe 1946, attivo nel settore da oltre cinquant’anni, ha fondato la sua galleria a Napoli verso la fine degli anni Sessanta. Scrupoloso ricercatore di opere inedite, partecipa abitualmente a numerose mostre di antiquariato a Napoli e fuori, dal Gotha di Parma a Modena Antiquaria alla Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze. Sita in via Carlo Poerio 32, strada napoletana ben nota ad appassionati e collezionisti poiché sede di numerosi negozi di antiquariato, la Galleria Michele Gargiulo Antiquario custodisce all’interno di teche e vetrine porcellane napoletane del Sei e Settecento, maioliche seicentesche di manifattura napoletana, pietre dure e oggetti da Wunderkammer.

Dipinti del Seicento e del Settecento napoletano, come una «Scena mitologica» di Paolo de Matteis o una «Natività» di Francesco De Mura, dialogano con opere ottocentesche tra cui alcune vedute di Giacinto Gigante e di Salvatore Fergola. Tra le scoperte più importanti di Michele Gargiulo va citato un dipinto inedito di Massimo Stanzione presentato all’ultima Biennale dell’Antiquariato di Firenze (2015), accompagnato da un catalogo curato da Stefano Causa, pubblicato per approfondire, alla luce della scoperta, l’attività del pittore napoletano. Per nulla incline alle mode del mercato, Gargiulo ha una clientela internazionale fidelizzata anche attraverso importanti vendite effettuate a istituzioni museali.

Tra queste il Busto ritraente Maria Carolina Fernanda di Borbone duchessa di Berry, della manifattura Dominique Denuelle, biscuit in pasta dura su base in porcellana blu e oro acquistato per la collezione del Palazzo Reale di Napoli e collocato nella seconda anticamera dell’Appartamento Reale. Michele Gargiulo ha inoltre concesso opere in prestito a svariate mostre tra cui «Il Bello o il Vero. La scultura napoletana del secondo Ottocento e del primo Novecento», curata da Isabella Valente e allestita nel Complesso di San Domenico Maggiore di Napoli da ottobre 2014 a gennaio 2015. Ad arricchirne il percorso espositivo contribuirono una ventina di pezzi appartenenti alla collezione privata di Michele Gargiulo tra cui una «Maternità» del 1929 di Antonio De Val e due figure in bronzo di Giovan Battista Amendola del 1879.

Eleonora D'Auria, 10 dicembre 2016 | © Riproduzione riservata

Teche, vetrine e scoperte di Michele Gargiulo | Eleonora D'Auria

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