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Cenacolo in cortile

Eleonora D'Auria

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Fondata nel 1996 da Alfredo Calandra e Renato Visco, la galleria d’antiquariato La Pinacoteca ha recentemente cambiato sede trasferendosi in via Vannella Gaetani 27

Calandra e Visco, nel passare da una vetrina su strada a un interno cortile avete fatto una scelta in controtendenza. Quali sono i vantaggi?
Abbiamo ricreato all’interno di un cortile d’epoca perfettamente conservato, un’atmosfera ovattata per chi sa ascoltare e vedere.  Il nuovo allestimento non annulla nel rigore del design contemporaneo l’armonico disporsi delle opere esposte; si tratta di dipinti antichi con preferenza al Seicento napoletano.  Non disturbate dal rumore della strada, dalle occhiate buttate per caso, apprezzate nella loro interezza, le opere restituiscono quell’aura a volte compromessa quando estrapolate dal loro contesto. Ed è anche in questo che si riconosce la sapienza dell’antiquario: nel ricreare, per quanto possibile, l’ambiente più idoneo ad accoglierle. Scongiurato il rischio di percepire l’opera come feticcio, questa diviene parte di un discorso più ampio, aprendo il campo a riflessioni per amici, collezionisti, storici dell’arte, conoscitori o semplici amatori che vivono La Pinacoteca non solo come luogo espositivo quanto come cenacolo privilegiato dove è possibile ammirare tra gli altri, dipinti di Aniello Falcone, Luca Giordano, Domenico Gargiulo e Salvator Rosa la cui ultima acquisizione, un dipinto raffigurante  San Pietro, ha contribuito ad ampliare il discorso sull’artista napoletano.

In vent’anni di attività avete ottenuto molti riconoscimenti.
Basti citare quello per il miglior dipinto esposto alla 26esima edizione della Biennale di Firenze. Si trattava di un’opera di Luca Giordano: «Cristo portato via dal Sinedrio», al valore artistico del quadro, andava ad aggiungersi il merito di aver restituito all’Italia uno dei tanti capolavori del maestro. Il contributo offerto all’arricchimento di importanti collezioni private napoletane o di istituzioni museali (basti pensare alla tela di Orazio Borgianni entrata a far parte della collezione del Metropolitan Museum of Art di New York), testimonia la volontà di preservare il mestiere dalle insidie di una tecnologia frettolosa i cui effetti, spesso deleteri, rischiano di ricadere sugli stessi collezionisti.

Eleonora D'Auria, 16 dicembre 2016 | © Riproduzione riservata

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Cenacolo in cortile | Eleonora D'Auria

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