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Girotondi e danze rituali nella natura, bagni di sole e canti ritmavano le giornate della comunità che, tra Otto e Novecento, si riuniva sul Monte Verità presso Ascona. Erano teosofi e psicoanalisti, anarchici e riformatori, scrittori e artisti che lì praticavano una vita radicalmente alternativa ai precetti borghesi.
Dal primo aprile Monte Verità riapre, presentando «Chiaro mondo dei beati», grandioso dipinto circolare di Elisàr von Kupffer (1872-1942) esposto nel Padiglione Elisarion appena restaurato, dove fu riportato da Harald Szeemann.
In maggio tocca a Giardini in Arte, con le opere, ispirate a quel luogo, di Francesca Gagliardi, Marco Cordero, Johanna Gschwend e Moritz Hossli e, sempre in maggio, un progetto del Museo Comunale di Ascona darà forma a una nuova versione in pietra del «Terzo Paradiso» di Michelangelo Pistoletto, donata dall’artista.
Ai primi di luglio Fabrizio Dusi presenterà lavori ispirati al pensiero libertario di Monte Verità e in agosto giungerà da Zurigo Cabaret Voltaire, per rievocare il rapporto di questa comunità con Dada. Un omaggio a Joseph Beuys nel centenario, e gli incontri in Casa Anatta su figure femminili di spicco, come la baronessa Saint Léger, Olga Fröbe-Kapteyn e Charlotte Bara (cui è dedicata una mostra nel Castello San Materno), completano la programmazione.

Rudolf von Laban con le sue allieve nel 1914. Fotografia di Johann Adam Meisenbach. Cortesia Fondazione Monte Verità e Fondo Harald Szeemann

Esercizio di euritmia sul Monte Verità, 1904. Sullo sfondo, Casa Selma. Cortesia Fondazione Monte Verità e Fondo Harald Szeemann

Francesca Gagliardi, «Corona»

Particolare di «Il chiaro mondo dei beati» di Elisàr von Kupffer
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